a cura della Dott.ssa Alessia Anzalone
Si sente parlare spesso del ruolo della prevenzione per quanto riguarda la salute della pelle, ma quante di noi si sottopongono regolarmente a una visita di controllo dei nei e sanno come riconoscere un neo potenzialmente pericoloso? Si tratta infatti di aspetti fondamentali per diagnosticare e curare per tempo problemi come il melanoma cutaneo, tuttavia non sempre dedichiamo un’attenzione adeguata a questi temi, dimenticando che anche un esame come quello dei nei dovrebbe rientrare tra le visite di routine a cui sottoporsi.
Cerchiamo dunque di capire insieme, in questo articolo, in cosa consiste il controllo dei nei, cos’è la mappatura dei nei e come osservare in modo autonomo la propria pelle per scovare possibili lesioni sospette da segnalare al dermatologo.

1. Cosa sono i nei?
Prima di scoprire come avviene il controllo dei nei e perché è importante, vediamo che cosa sono esattamente. I nei sono delle macchie sulla pelle causate da un accumulo di melanociti, ossia le cellule che producono melanina, la sostanza che dà colore alla cute e responsabile dell’abbronzatura.
Alcuni nei (chiamati “nevi” nel linguaggio scientifico) sono presenti sin dalla nascita, mentre altri compaiono nel corso del tempo. Possono formarsi in qualsiasi zona del corpo e ne esistono di diverse tipologie, ad esempio piatti, palpabili, rugosi o lisci.
Ci sono fattori che predispongono alla formazione di nei? Sicuramente la familiarità incide molto: avere un familiare con numerosi nei predispone a svilupparne a nostra volta. Gran parte dei nei compare nelle aree del corpo più esposte al sole e il numero può crescere dopo una prolungata esposizione solare o dopo scottature solari.
I nei sono quasi sempre innocui; in rari casi, tuttavia, potrebbero trasformarsi in un tumore maligno della pelle, il melanoma, cambiamento che può avvenire in modo spontaneo ma che può essere favorito anche da elementi esterni, come vedremo.
Uno step fondamentale nella prevenzione del melanoma è il controllo periodico dei nei da parte di uno specialista, accompagnato dall’abitudine di osservare in modo autonomo la pelle per accorgersi per tempo di eventuali segnali sospetti da sottoporre al medico.
Ma quali sono i segni a cui prestare attenzione? Scopriamoli insieme.
2. Quando un neo può diventare pericoloso?
I nei possono cambiare di numero e di aspetto nel corso della vita, tuttavia bisogna fare attenzione quando un neo compare improvvisamente oppure si modifica in modo repentino. In particolare ci sono caratteristiche specifiche riguardanti forma, colore, dimensioni ed evoluzione che è bene osservare perché potrebbero indicare la presenza di un melanoma. Vediamole nello specifico.
3. Controllo dei nei: il metodo ABCDE
Come anticipato, è importante acquisire l’abitudine di esaminare in modo autonomo i propri nei per accorgersi per tempo di eventuali anomalie e segnalarle al medico.
Per l’autocontrollo è consigliabile seguire la regola dell’ABCDE. Ogni lettera di questa sigla, infatti, sta a indicare un aspetto da valutare nell’analisi del neo per capire se può essere un potenziale melanoma:
- Asimmetria: i melanomi hanno una forma asimmetrica e irregolare, mentre i nei comuni tendono a essere tondeggianti.
- Bordi: i bordi di un melanoma sono irregolari e frastagliati, mentre quelli di un neo sono più lisci e uniformi.
- Colore: un melanoma può avere più sfumature al suo interno, al contrario dei nei che hanno un colore uniforme.
- Dimensioni: i melanomi tendono a crescere di dimensioni, che di solito diventano maggiori di 6 millimetri. Tuttavia ricordiamo che è bene diagnosticare un melanoma quando è ancora piccolo.
- Evoluzione: un neo che cresce o cambia di aspetto velocemente (riguardo a colore, dimensioni, forma o spessore) dovrebbe destare dei sospetti.
Se dovessimo notare uno di questi segnali o accorgerci di altri cambiamenti sulla pelle, è molto importante rivolgerci a un dermatologo per una visita accurata. Anche sintomi come sanguinamento o prurito del neo, oppure la presenza di un nodulo o di un arrossamento attorno dovrebbero indurci a consultare lo specialista.
Specifichiamo che se un neo mostra uno o più segni di questo tipo non significa necessariamente che si tratta di un tumore, ma è fondamentale consultare il medico per verificarlo.
4. Visita di controllo dei nei: in cosa consiste?
Imparare a osservare il proprio corpo attraverso l’autocontrollo dei nei è un’abitudine preziosa, ma altrettanto importante è sottoporsi a regolari visite dal dermatologo.
A questo proposito bisogna distinguere la visita di controllo, detta “dermatoscopia”, dalla mappatura dei nei, in quanto si tratta di due procedure differenti. Vediamo meglio in cosa consistono e quando sono consigliate.
5. Visita con dermatoscopio
La dermatoscopia, detta anche epiluminescenza, è la visita che permette di controllare periodicamente i nei. Si tratta di un esame non invasivo e indolore svolto dal dermatologo per osservare in modo accurato la pelle al fine di rilevare possibili anomalie e riconoscere precocemente un melanoma.
Come funziona? Il medico utilizza il dermatoscopio per osservare la cute, uno strumento che consente di visualizzare caratteristiche del neo non visibili a occhio nudo. L’esame dura circa 30 minuti e non richiede una preparazione particolare da parte del paziente, se non che l’indicazione di evitare unguenti e creme sulla pelle prima di effettuarlo e, soprattutto, non essere abbronzato: il controllo dei nei, infatti, va svolto su cute non abbronzata.
In genere, in assenza di segnali sospetti rilevati con l’autoesame – che impongono di rivolgersi subito a un dermatologo – gli adulti dovrebbero sottoporsi alla visita dei nei circa ogni 2-3 anni, salvo diverse indicazioni dello specialista.
6. Mappatura dei nei
Con “mappatura dei nei”, invece, si intende un esame che permette di tenere sotto controllo, nel corso del tempo, lo stato dei nei. Rispetto all’epiluminescenza con dermatoscopio manuale, è un esame di 2° livello e si esegue su richiesta del dermatologo. Avviene attraverso il videodermatoscopio, un macchinario che, grazie a una fotocamera digitale collegata a un computer, permette di fotografare le immagini dermatoscopiche del neo per poi memorizzarle al fine di sovrapporle a quelle ottenute le volte successive per capire se le lesioni, nel frattempo, hanno subito cambiamenti importanti o se ne sono apparse di nuove. Proprio per questo, generalmente, è indicata quando è necessario controllare dei nei che meritano un attento monitoraggio o in persone che sono a maggior rischio di sviluppare un melanoma.
7. Cosa succede se durante la visita emerge un neo sospetto?
Se nel corso degli esami il medico rileva un neo sospetto, potrebbe optare per la rimozione chirurgica, che verrà effettuata entro un breve lasso di tempo. Non si tratta di un intervento invasivo e viene svolto in anestesia locale a livello ambulatoriale.
Questa procedura non significa che ci sia necessariamente un melanoma, ma consente di togliere la lesione in via preventiva e di sottoporla a esame istologico per comprenderne la natura: se si scopre che era solo un neo benigno non sono necessari ulteriori approfondimenti, sarà solo necessario continuare con i controlli periodici dermatologici; in presenza di melanoma, invece, la terapia cambierà da caso a caso, in base allo spessore del melanoma evidenziato dall’esame istologico.
8. Le buone pratiche per la prevenzione dei melanomi
Il controllo regolare dei nei è dunque fondamentale per la prevenzione del melanoma: un appuntamento che non dovrebbe trascurare specialmente chi ha un numero elevato di nei, la pelle molto chiara, chi ha subito importanti scottature da bambino. Allo stesso tempo, fare prevenzione significa anche adottare una serie di buone abitudini legate, in particolare, all’esposizione solare. Soprattutto con l’arrivo della bella stagione è bene ricordare di esporsi al sole con moderazione, evitando le ore centrali della giornata e applicando un fattore protettivo adatto alla propria pelle nella giusta quantità. La protezione va applicata più volte nel corso delle ore, specialmente dopo aver sudato o aver nuotato. In ogni caso è importante tenere presente che la protezione solare non è sufficiente a ridurre il rischio di scottature, se ci si espone per lungo tempo nelle ore centrali della giornata. Pertanto la migliore forma di prevenzione, durante il periodo estivo, è limitare l’esposizione solare alle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio.
Un altro consiglio è indossare cappelli e occhiali da sole quando si sta al sole e di prediligere l’ombra dell’ombrellone in spiaggia, mentre andrebbe evitato l’uso di lampade e lettini abbronzanti.
E se dovessimo accorgerci di qualche lesione sospetta? In tal caso non attendiamo: rivolgiamoci al nostro dermatologo di fiducia che, attraverso una visita accurata, saprà comprenderne la natura e indicarci le soluzioni migliori.

A cura di:
Dott.ssa Alessia Anzalone
Specialità:
Dermatologa
Biografia:
Dermatologa esperta in Medicina Integrata.