Cos’è la psoriasi: cause, sintomi e rimedi

Cos’è la psoriasi: cause, sintomi e rimedi

La psoriasi è un problema cutaneo che può avere ripercussioni importanti sulla quotidianità  e sul benessere generale. Questa malattia, pur avendo alla base una predisposizione genetica, viene innescata o aggravata da alcuni fattori scatenanti, tra cui anche lo stress. Sapere come riconoscerla e cosa può contribuire a causarla è molto importante per cominciare il trattamento il prima possibile e per imparare a gestirla nel modo migliore, riducendo il suo impatto sulla qualità della vita. 

Dopo aver parlato di acne sul viso, in questo articolo scopriremo quindi cos’è la psoriasi, quali sono i suoi sintomi, da cosa è causata e i principali rimedi per curarla nel modo giusto.

1. Psoriasi: cos’è esattamente?

La psoriasi è definita una malattia infiammatoria cronica cutanea: tende a manifestarsi con placche squamose che possono causare prurito, ma i sintomi variano in base alla forma di psoriasi. Può comparire la prima volta a qualsiasi età, indipendentemente dal sesso, tuttavia è più frequente tra i 15 e i 35 anni e tra i 50 e i 60 anni

Non si tratta una malattia contagiosa né infettiva: la psoriasi non può essere trasmessa ad altre persone nemmeno attraverso rapporti sessuali, anche qualora si soffrisse di psoriasi genitale, dove a essere colpita è proprio questa zona del corpo.

2. Quali sono le cause della psoriasi?

Le cause della psoriasi non sono ancora del tutto definite. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica cutanea con un’origine multifattoriale, in cui gioca un ruolo importante la predisposizione genetica. A provocarla è un’iperattivazione del sistema immunitario che scatena l’infiammazione e un’iperattività dei cheratinociti (le cellule dell’epidermide) che proliferano determinando le tipiche placche della psoriasi.

3. Il ruolo della genetica

Secondo la comunità scientifica la psoriasi può essere ereditaria: circa un terzo dei pazienti con psoriasi, infatti, ha un parente stretto con questo problema.

Tuttavia, la predisposizione non sarebbe l’unico elemento responsabile. Anche a fronte di determinate caratteristiche genetiche, infatti, una persona potrebbe non manifestare mai la malattia nel corso della vita perché servirebbe anche un elemento scatenante in grado di innescarla.

4. Il ruolo dei fattori ambientali

Ed è qui che entrano in gioco i fattori ambientali. La maggior parte delle persone, infatti, sviluppa questa infiammazione cronica solo in seguito a determinati eventi. 

Tra i più comuni citiamo:

  • Traumi come graffi, tagli, morsi di animali, gravi scottature solari (le chiazze di psoriasi tendono a formarsi soprattutto nelle aree che sono soggette a traumi).
  • Infezioni da streptococco: come vedremo sono la causa della psoriasi guttata, forma comune nei giovani adulti e nei bambini, ma possono causare un peggioramento anche di altri tipi di psoriasi.
  • Stress: il rapporto tra stress e psoriasi è complesso, perché da un lato lo stress è considerato uno degli stimoli che più comunemente scatenano la malattia, ma dall’altro è la malattia stessa a causare stress nella persona, creando così un circolo vizioso.
  • Fumo: secondo i ricercatori il fumo aumenta il rischio di soffrire di psoriasi e può anche aggravarla, in quanto induce stress ossidativo e favorisce l’insorgere di processi infiammatori.
  • Eccesso di alcol: così come il fumo, anche l’alcol sembra incidere sulla possibilità di sviluppare il problema, oltre a peggiorare l’infiammazione.
  • Determinati farmaci, ad esempio litio, antimalarici e betabloccanti.
  • Clima e condizioni atmosferiche: in particolare il freddo e l’aria secca possono causare riacutizzazioni.

I fattori scatenanti, o in grado di aggravare la malattia, non sono uguali per tutti: alcune persone potrebbero essere più sensibili allo stress, ad esempio, mentre altre a condizioni climatiche particolarmente rigide. In ogni caso, riuscire a individuare cosa può innescare o peggiorare la propria psoriasi è importante per tenerla sotto controllo e gestirla al meglio nel corso del tempo.

5. Come riconoscere la psoriasi: quali sono i sintomi che la caratterizzano?

Il segno più comune di psoriasi sono placche spesse e in rilievo sulla pelle, in genere ricoperte da squame color bianco-argenteo, che di norma non causano una sintomatologia, ma in rari casi possono dare prurito e dolore se si formano fessurazioni (questo accade soprattutto a livello delle mani e dei piedi dove è più facile che si formino ragadi). 

La pelle secca e ispessita è il sintomo più comune di questo problema, ma la psoriasi può provocare molte manifestazioni diverse a seconda del tipo di psoriasi, della zona del corpo interessata e della gravità. 

A proposito di questo, quali sono le aree maggiormente coinvolte? Sebbene possa comparire su qualsiasi parte del corpo, l’infiammazione tende a colpire più spesso:

  • ginocchia e gomiti;
  • cuoio capelluto, in particolare attaccatura dei capelli, fronte, parte posteriore del collo e orecchie;
  • viso, soprattutto sulle sopracciglia e sulla pelle tra il naso e il labbro superiore;
  • palmi di mani e piedi (in questo caso si parla di psoriasi palmo-plantare).

Un’altra zona che può essere colpita è l’area genitale. Nella donna questa forma di psoriasi può riguardare vulva e pube, ad esempio, ma anche la piega tra la coscia e i genitali, l’interno della coscia o la piega in mezzo ai glutei. Anche se potrebbe causare imbarazzo, è fondamentale rivolgersi quanto prima a uno specialista per individuare insieme il trattamento più adatto a gestire questo tipo di psoriasi. Si tratta infatti di una parte del corpo estremamente delicata, senza contare che, come si può immaginare, questa manifestazione può impattare notevolmente anche sulle relazioni intime e la sessualità.

6. Qual è il decorso della malattia?

La psoriasi di solito ha un andamento ciclico: alterna periodi in cui i sintomi sono lievi, se non addirittura assenti, a fasi di riacutizzazione con manifestazioni più intense. La gravità varia da persona a persona. L’infiammazione può mantenersi a un livello lieve, infatti, oppure evolversi in modo più serio, incidendo maggiormente sulla qualità di vita. 

Come tutte le malattie infiammatorie croniche cutanee, il decorso è imprevedibile e l’andamento cronico-recidivante. Di norma, la psoriasi tende a migliorare d’estate grazie agli effetti terapeutici del sole e alla riduzione dei livelli di stress: quest’ultimo è legato al maggiore riposo che spesso caratterizza questo momento dell’anno. Il periodo più critico, invece, in cui si assiste a una maggiore riacutizzazione, è quello autunnale

In genere, tutto ciò che può alterare il sistema immunitario forme influenzali, stress psicofisico, assunzione di farmaci, interventi chirurgici può esacerbare una psoriasi regredita o peggiorare una psoriasi preesistente.

7. Le varie forme di psoriasi

Come anticipato esistono diverse forme di psoriasi, che variano l’una dall’altra per quanto riguarda i sintomi e l’andamento della malattia. Scopriamo insieme le loro peculiarità e che cosa le contraddistingue.

8. Psoriasi a placche

Detta anche psoriasi volgare, la psoriasi a placche rappresenta la tipologia più comune. Come si intuisce dal nome, è quella che si manifesta tipicamente con placche (ossia ispessimenti di pelle) ricoperte da squame di colore bianco-argenteo. Le zone più colpite sono ginocchia, gomiti, cuoio capelluto e parte bassa della schiena. 

Le placche tendono a essere ben delimitate, possono avere dimensioni differenti e non sempre causano prurito o dolore. In certi casi confluiscono l’una nell’altra finendo per coprire vaste aree di pelle. 

9. Psoriasi guttata

La psoriasi guttata riguarda principalmente bambini e adolescenti. Di solito è scatenata da un’infezione delle vie aeree provocata dal batterio streptococco (che può causare mal di gola, tonsillite, faringite) e provoca la comparsa di piccole chiazze squamose a forma di goccia sul tronco e sugli arti. 

10. Psoriasi inversa

In questo caso la malattia porta alla formazione di chiazze di pelle liscia, rossa e infiammata in corrispondenza delle pieghe cutanee. La psoriasi inversa, infatti, compare tipicamente su inguine, ascelle, tra i glutei e sotto al seno. A differenza di quella a placche la desquamazione è quasi completamente assente, di solito; inoltre, l’infiammazione tende a peggiorare a causa dell’attrito della pelle e della macerazione causata dalla sudorazione.

11. Altre forme di psoriasi

In molti casi la psoriasi può colpire anche le unghie delle mani e dei piedi: in questo caso si parla di psoriasi ungueale

Esistono poi tipologie più rare come la psoriasi pustolosa, che provoca la formazione di vescicole piene di pus, e la psoriasi eritrodermica, che rappresenta una forma grave, con sembianze simili a una severa ustione.

12.Possibili complicanze: l’artrite psoriasica

La psoriasi è una malattia cronica che impatta primariamente sulla pelle, ma essendo una malattia infiammatoria sistemica può coinvolgere anche altri sistemi dell’organismo. Circa il 30% delle persone colpite da psoriasi, ad esempio, sviluppa purtroppo l’artrite psoriasica. Questa condizione colpisce le articolazioni di mani, piedi, caviglie, gomiti e ginocchia, provocando dolore, gonfiore e rigidità

Esistono poi condizioni di salute che potrebbero associarsi alla psoriasi. Tra queste rientrano obesità, diabete di tipo 2, ipertensione, malattie cardiovascolari, ansia e depressione, queste ultime spesso dovute all’impatto della malattia sul benessere psichico della persona. 

Chiaramente, soffrire di psoriasi non significa che si andrà necessariamente incontro a tali problematiche. In ogni caso, considerato il maggiore rischio di sviluppare determinate condizioni, è importante che questi pazienti seguano uno stile di vita corretto.   

13. La psoriasi può essere pericolosa per la vita?

La psoriasi in genere non è considerata pericolosa per la vita, anche se esistono delle forme gravi a cui abbiamo brevemente accennato, come la forma eritrodermica, che richiedono un intervento medico immediato. Tuttavia, sono situazioni molto rare che oggi possono essere contrastate e gestite con le giuste cure e terapie. Fondamentale, inoltre, è tenere sotto controllo nel tempo le eventuali problematiche che possono associarsi alla malattia, attraverso uno stile di vita adeguato che favorisca il controllo dell’infiammazione.

14. Qual è la differenza tra eczema e psoriasi?

Molti si domandano quale sia la differenza tra eczema e psoriasi, e come distinguere l’uno dall’altra. Si tratta infatti di condizioni molto simili e facilmente confondibili da un occhio inesperto. 

Conosciuto con il termine generico di “dermatite”, l’eczema fa riferimento a un gruppo di condizioni che provocano una serie di reazioni sulla pelle come prurito, arrossamento, desquamazione e presenza di piccole vescicole

Le differenze fondamentali rispetto alla psoriasi sono il prurito e l’aspetto delle lesioni:

  • mentre l’eczema causa prurito, la psoriasi generalmente non provoca questo sintomo: nella psoriasi, infatti, il prurito è presente in rari casi e, comunque, è di lieve entità;
  • la psoriasi si manifesta sotto forma di squame biancastre su cute arrossata, mentre nell’eczema le squame sono spesso giallastre e possono presentare crosticine dovute all’essiccazione del liquido fuoriuscito dalle vescicole. 

15. A chi rivolgersi per diagnosticare la psoriasi?

Data la difficoltà, per un occhio inesperto, di distinguere la psoriasi da altri disturbi simili e l’importanza di ricevere una diagnosi precoce per trattare il problema con tempestività e in modo efficace, è essenziale rivolgersi a un dermatologo quando appaiono sintomi sospetti come chiazze desquamanti. 

Per la diagnosi, in genere, basta un esame clinico da parte del medico, che osservando i segni sulla cute riuscirà a riconoscere la psoriasi da altre problematiche. In rari casi in cui non è possibile avere una diagnosi certa attraverso l’esame clinico, può essere necessario prelevare un piccolo campione di pelle per effettuare un esame istologico e completare la diagnosi.

16. Come si cura la psoriasi

Rivolgersi al dermatologo è fondamentale sia per ricevere una diagnosi corretta sia per impostare una terapia personalizzata. Per quanto riguarda la cura, infatti, questa cambia in base al tipo di psoriasi, alla sua gravità e alla parte del corpo coinvolta. 

A seconda della situazione, possono essere prescritte creme farmacologiche specifiche da applicare sulla pelle, di solito sufficienti nelle forme lievi, o terapie sistemiche che prevedono l’assunzione di farmaci (per le forme più severe) di cui fanno parte anche i farmaci biologici (di uso esclusivamente ospedaliero), la cui peculiarità è quella di esercitare un’azione mirata contro l’infiammazione.

Un altro trattamento possibile è la fototerapia, che consiste nell’utilizzo di raggi ultravioletti per sfruttare i benefici antinfiammatori dei raggi solari sulla cute. 

In ogni caso è fondamentale evitare il “fai da te”, ma affidarsi a uno specialista per intraprendere un percorso terapeutico cucito addosso alle proprie esigenze. È importante anche continuare a confrontarsi con il dermatologo per discutere l’andamento della cura e l’eventuale necessità di modificarla nel corso del tempo.

17. Come gestire la psoriasi in gravidanza

Durante la gravidanza potrebbero avvenire dei cambiamenti nella psoriasi. In alcuni casi, infatti, la malattia migliora, mentre in altri rimane uguale o va incontro a peggioramento. Pertanto, è bene essere seguite dal proprio dermatologo in questo periodo, soprattutto per valutare il tipo di trattamento da usare poiché durante la gravidanza e l’allattamento determinate cure non sono consigliabili. 

In ogni caso, con il supporto del medico, sarà possibile individuare le soluzioni più idonee a gestire la malattia anche in un momento così delicato. 

18. Esistono rimedi naturali contro la psoriasi?

Le terapie farmacologiche possono non essere sufficienti per gestire adeguatamente una malattia complessa come la psoriasi. Per questo con i miei pazienti intraprendo sempre un percorso “integrato” che, oltre a creme e farmaci, dedica un’attenzione particolare ad altri aspetti come l’alimentazione e lo stress, due elementi in grado di peggiorare la psoriasi se non adeguatamente controllati.

Vediamo insieme alcuni rimedi naturali che possono aiutare a ridurre l’infiammazione associata alla psoriasi, con notevoli benefici sulle manifestazioni cutanee.

19. Quali cibi evitare e quali prediligere con la psoriasi

Il primo aspetto del quotidiano sul quale possiamo concentrarci è la nutrizione. Ci sono infatti cibi che alimentano l’infiammazione sistemica e il cui consumo, per questo, andrebbe limitato poiché scatena uno stimolo immunogeno. Tra questi rientrano, ad esempio, glutine, latticini e alimenti ricchi di zuccheri raffinati

Per modulare l’infiammazione è invece consigliabile seguire una dieta equilibrata, con un maggiore consumo di cibi antiossidanti come frutta e verdura di stagione, e assumere integratori ricchi di omega-3 e vitamina D

Inoltre, chi soffre di psoriasi spesso manifesta elevati livelli di omocisteina (un aminoacido) a causa di un deficit dell’enzima MTHFR, implicato nel suo metabolismo.  L’aumento di omocisteina comporta un maggiore rischio cardiovascolare. In questi casi, quindi, assumere integratori specifici (a base di metilfolato, metilcobalamina e Same) può contribuire a ridurre il rischio cardiovascolare. Questi tipi di integratori vanno assunti in accordo con il proprio dermatologo e dopo aver eseguito esami specifici.

20. Altri rimedi naturali contro la psoriasi

Oltre a fare attenzione a cosa mangiamo, per gestire la psoriasi è consigliabile:

  • Ridurre i livelli di stress, ad esempio attraverso tecniche di rilassamento (esercizi di respirazione e mindfulness) e, in generale, con uno stile di vita più in linea con i nostri ritmi ed esigenze.
  • Esporsi al sole: l’esposizione ai raggi solari è benefica per la psoriasi, a patto che non sia eccessiva e prolungata, e che venga utilizzata una fotoprotezione adatta. Esistono fotoprotettori specifici per chi soffre di psoriasi che, da un lato, proteggono la pelle dai danni causati dal sole e, dall’altro, selezionano i raggi UV curativi per la psoriasi aumentando l’effetto benefico del sole senza i rischi associati all’esposizione solare.
  • Evitare fumo e alcol: come abbiamo visto, infatti, possono contribuire a causare ed esacerbare il problema in quanto hanno un’azione pro ossidante.
  • Sottoporsi a cure termali, in quanto hanno la capacità di attenuare l’infiammazione.
  • Usare creme specifiche: in associazione a uno stile di vita adeguato e all’assunzione di integratori specifici, sono utili creme con sostanze idratanti ed emollienti come urea, ceramidi, burro di karitè, che idratano profondamente la pelle riducendo secchezza e prurito.  Spesso, in associazione a sostanze idratanti, sono presenti anche sostanze lenitive e antinfiammatorie naturali come la boswellia serrata, l’acido 18 beta glicirretico (estratto dalla liquirizia) e la nicotinamide, conosciuta anche come vitamina B3, dai noti effetti antinfiammatori.

21. Curare la psoriasi con un approccio integrato

Per concludere, nella gestione di una patologia complessa come la psoriasi è bene affidarsi a un dermatologo che adotti un approccio integrato, quindi che consideri la persona nella sua totalità. La pelle, infatti, è intimamente connessa al benessere mentale e a quello dell’intestino, per questo è necessario anche valutare questi aspetti e integrarli con le terapie  farmacologiche per raggiungere risultati duraturi. 

Prendere in esame le abitudini alimentari della persona, il suo stile di vita e cercare di capire se sta vivendo un periodo di stress emotivo sono tutti elementi essenziali per capire come affrontare efficacemente le patologie infiammatorie cutanee: come dico sempre ai miei pazienti, è importante non limitarsi a curare la pelle ma scavare più a fondo per giungere alla radice del problema. Questo tipo di approccio che va oltre la superficie consente di ottenere dalle terapie risultati più duraturi, riducendo anche il ricorso a terapie farmacologiche e degli effetti collaterali associati

Dott.ssa Alessia Anzalone - Dermatologa

Specialità:
Dermatologa

Biografia:
Dermatologa esperta in Medicina Integrata.

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