a cura del Prof. Mauro Cervigni
I diverticoli uretrali femminili rappresentano una condizione anatomica caratterizzata dalla presenza di sacche o dilatazioni nella parete dell’uretra, ossia il canale che trasporta l’urina verso l’esterno.
Queste dilatazioni possono essere singole o multiple e si formano a causa di un’anomalia delle ghiandole uretrali. All’interno di queste sacche, infatti, si accumulano secrezioni prodotte da tali ghiandole insieme all’urina, creando un ambiente che può favorire le infezioni urinarie ricorrenti.
Nel presente articolo, esploreremo approfonditamente i diverticoli uretrali femminili, analizzando i sintomi che possono manifestarsi, le possibili cause sottostanti e le opzioni di diagnosi e trattamento disponibili.

1. Sintomi dei diverticoli uretrali femminili
I sintomi dei diverticoli uretrali femminili possono essere vari e influire sulla funzionalità urinaria e sulla qualità di vita. I sintomi più comuni includono:
- Sgocciolamento post-minzionale o perdite di liquido purulento: dopo aver urinato, è possibile notare un continuo gocciolamento o la fuoriuscita di un liquido purulento dalla vagina.
- Incontinenza urinaria o difficoltà nello svuotamento della vescica: i diverticoli uretrali possono interferire con il flusso urinario normale, causando incontinenza urinaria o ostacoli durante la minzione.
- Deviazione del getto urinario: durante la minzione, il getto di urina può essere deviato a causa della presenza dei diverticoli.
- Dolore sovrapubico: alcune donne possono avvertire dolore o disagio nella regione sovrapubica, situata sopra l’osso pubico.
- Dolore durante i rapporti sessuali: i diverticoli uretrali possono causare dolore durante i rapporti sessuali, specialmente durante la penetrazione.
- Bruciore uretrale: ossia una sensazione di bruciore o fastidio nell’uretra.
- Infezioni urinarie ricorrenti o presenza di sangue nelle urine: i diverticoli uretrali possono favorire la formazione di infezioni urinarie ricorrenti e talvolta possono causare la presenza di sangue nelle urine.
2. Cause
Le possibili cause dei diverticoli uretrali femminili possono variare. In alcuni casi, la condizione può essere congenita, ossia presente fin dalla nascita a causa di un’anomalia nello sviluppo delle ghiandole uretrali durante la fase embrionale. Tuttavia, i diverticoli uretrali possono anche essere il risultato di diversi fattori, tra cui:
- Precedenti interventi chirurgici uretrali: alcuni interventi chirurgici uretrali precedenti possono contribuire alla formazione dei diverticoli uretrali. Ad esempio, interventi per la correzione di stenosi uretrali o disturbi dello svuotamento della vescica possono aumentare il rischio di sviluppare diverticoli.
- Debolezza della parete uretrale: una debolezza nella parete dell’uretra può favorire la formazione dei diverticoli uretrali. Questa debolezza può essere associata a fattori come l’invecchiamento, il parto o l’uso di dispositivi intravaginali.
3. Esami diagnostici
La diagnosi dei diverticoli uretrali femminili richiede una valutazione clinica approfondita da parte di un medico specialista, supportata da specifici esami diagnostici. Alcuni dei principali metodi diagnostici includono:
- Uretrocistoscopia: si tratta di un esame che consente al medico di visualizzare l’interno dell’uretra e della vescica utilizzando un sottile strumento ottico chiamato uretrocistoscopio. Questo strumento viene inserito nell’uretra per esaminare le pareti uretrali e identificare la presenza dei diverticoli.
- Ecografia transvaginale: questa tecnica di imaging utilizza degli ultrasuoni per creare immagini dettagliate delle strutture interne dell’uretra e della vescica attraverso la parete vaginale. L’ecografia transvaginale può fornire ulteriori informazioni sulla posizione e le dimensioni dei diverticoli uretrali.
- Uretrocistografia anterograda e retrograda minzionale con mezzo di contrasto: è una procedura radiologica in cui viene iniettato un mezzo di contrasto nell’uretra per valutare l’anatomia e la funzione dell’uretra e della vescica durante la minzione. Questo esame può aiutare a identificare con ulteriore precisione la presenza e l’estensione dei diverticoli uretrali.
- Risonanza magnetica pelvica: si tratta di un altro esame di imaging che utilizza campi magnetici e onde radio per ottenere immagini dettagliate dell’uretra e della vescica. La risonanza magnetica pelvica può essere utile per valutare i diverticoli uretrali in modo non invasivo e fornire informazioni dettagliate sulla loro struttura e localizzazione.
4. Trattamento
Attualmente, non esistono cure farmacologiche per i diverticoli uretrali femminili. Tuttavia, la chirurgia ricostruttiva rappresenta l’opzione principale per rimuovere i diverticoli e ripristinare la normale funzionalità dell’uretra.
Questo intervento chirurgico, noto come uretroplastica, è considerato un approccio di “microchirurgia”, poiché l’uretra femminile è una cavità con una lunghezza di circa 3-4 cm.
Durante l’uretroplastica, il chirurgo sutura il tessuto circostante per chiudere le sacche e può eseguire anche una plastica ricostruttiva dell’uretra per ripristinare il normale flusso urinario.
È importante sottolineare che la scelta del trattamento chirurgico e la pianificazione dell’intervento devono essere personalizzate in base alle caratteristiche individuali della paziente e alle valutazioni del chirurgo specialista. La complessità della procedura e il tasso di successo dipenderanno infatti da diversi fattori, come la dimensione e la posizione dei diverticoli, l’esperienza del chirurgo e la presenza di eventuali condizioni preesistenti della paziente.
È dunque fondamentale rivolgersi ad un urologo specializzato per garantire il miglior risultato possibile e una gestione ottimale della condizione.

A cura di:
Prof. Mauro Cervigni
Specialità:
Urologia e Ginecologia
Biografia:
Medico Chirurgo specialista in Urologia e Ginecologia