Fisioterapia dermatofunzionale: cos’è e i benefici nel pre e post-operatorio

Fisioterapia dermatofunzionale: cos’è e i benefici nel pre e post-operatorio

Questo articolo sulla fisioterapia dermatofunzionale è stato redatto con profondo entusiasmo e precisione, poiché in Italia è fondamentale comprendere, analizzare e applicare correttamente questa metodologia.

Sento fortemente la necessità di diffondere tra i colleghi la consapevolezza di questa specializzazione fisioterapica, spesso misconosciuta o fraintesa nel nostro paese, con l’obiettivo di supportare i pazienti nel post-operatorio, combinando il concetto di salute con un approccio terapeutico delicato e privo di dolore.

Ti incoraggio a esplorare le potenzialità della fisioterapia dermatofunzionale.

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1. Introduzione alla fisioterapia dermatofunzionale

La definizione di salute fornita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è “un completo stato di benessere fisico, mentale e sociale, non limitato alla mera assenza di malattie” (fonte: www.salute.gov.it).

Questa concezione sottolinea l’importanza dell’armonia tra benessere fisico, mentale e sociale. Pertanto, gli aspetti estetici hanno acquisito crescente rilevanza nel contesto terapeutico in vari ambiti chirurgici, compresa la specializzazione fisioterapica.

2. Applicazione e benefici della fisioterapia dermatofunzionale

Le condizioni estetiche possono portare a diverse ripercussioni, tra cui l’insorgenza di disturbi che, pur non essendo fatali, hanno un impatto significativo sulla qualità della vita (fonte: www.jpsychopathol.it).

Da qui emerge l’importanza della fisioterapia dermatofunzionale: un settore specializzato della fisioterapia che si occupa di assistere i pazienti affetti da problemi e disfunzioni del sistema tegumentario, essenziale poiché avvolge l’intero corpo.

L’obiettivo principale è promuovere la correzione e l’ottimizzazione delle anomalie estetiche, che hanno un impatto diretto sull’autostima dell’individuo e, di conseguenza, sulla sua qualità di vita.

In Italia, la chirurgia plastica sta guadagnando sempre più popolarità. Secondo le previsioni, l’Italia potrebbe rientrare tra i primi dieci paesi al mondo per numero di interventi chirurgici estetici (fonte: www.SICPRE.it). 

Inoltre, secondo le ultime statistiche fornite da ISAPS, l’Italia occupa la settima posizione a livello globale per trattamenti estetici non invasivi. Le modifiche cutanee dovute al naturale processo di invecchiamento possono innescare elementi correlati a problemi dermatologici come:

  • linfedema
  • esiti di cicatrici ipertrofiche
  • ustioni
  • fibroedema geloide
  • flaccidità.

La fisioterapia dermatofunzionale ha molteplici ambiti di intervento a questo proposito:

  • Offre supporto nella fase di recupero dopo interventi di chirurgia estetica
  • Si dedica alla rigenerazione dei tessuti e al ristabilimento delle funzioni del sistema tegumentario
  • Attraverso l’uso di apparecchiature elettromedicali, basandosi su principi fisici ben definiti, si mira a ristrutturare le fibre collagene ed elastiche. Questi strumenti sono utilizzati con l’obiettivo di ottimizzare la funzionalità del tessuto esterno e, parallelamente, di valorizzare la pelle, contribuendo così a potenziare la fiducia in sé del paziente.

3. Storia e riconoscimento della fisioterapia dermatofunzionale

Emergendo negli anni ’90, la fisioterapia dermatofunzionale è stata inizialmente e impropriamente classificata come fisioterapia estetica. Questa definizione non rendeva giustizia alla vastità del suo campo d’azione, che non si limita alle sole questioni estetiche, ma si estende alle disfunzioni del sistema tegumentario, alle patologie endocrine e metaboliche e ad altre alterazioni.

Con il passare del tempo, il Coffito (Consiglio Federale di Fisioterapia e Terapia Occupazionale) ha riconosciuto questa branca come una specializzazione post-laurea della durata di un anno, tenendo presente che in Brasile il corso di laurea in fisioterapia dura quattro anni. Attualmente, in Brasile, ci sono circa 200.000 fisioterapisti e approssimativamente 100 programmi post-laurea dedicati alla fisioterapia dermatofunzionale.

L’APTA, nel 2001, ha incluso la fisioterapia dermatofunzionale nella sua guida pratica per fisioterapisti (SEZIONE Integumentary Patterns), fornendo linee guida specifiche per la cura del derma sotto la denominazione “integumentary patterns”.

Oggi, questa specializzazione è ampiamente riconosciuta e consolidata in tutta l’America Latina. In Europa, la sua presenza è più marcata in Portogallo, in parte grazie alle affinità linguistiche. Infatti, la “Escola superior de tecnologia da saúde de Lisboa” ha ospitato il primo corso di fisioterapia dermatofunzionale.

In Italia, questa specializzazione rimane poco conosciuta. Durante i tre anni di studi universitari, i fisioterapisti italiani non vengono formati in fisioterapia dermatofunzionale e, di conseguenza, non hanno esperienza pratica nei reparti di chirurgia estetica e ricostruttiva.

4. Trattamenti e protocolli in fisioterapia dermatofunzionale

Pratica quotidiana di FDF

Nel suo lavoro quotidiano, il fisioterapista dermatofunzionale utilizza una scheda dettagliata che viene compilata durante l’analisi del paziente. Questa analisi si focalizza sulla postura, sull’esame del derma attraverso test mirati, sull’aspetto cutaneo e sull’eventuale applicazione del TAPE neuromuscolare, posizionato sulla pelle seguendo le linee di Langer.

Il piano di riabilitazione viene stabilito in base alla diagnosi fornita da specialisti come chirurghi plastici, estetici, flebologi, vascolari e dermatologi. L’impiego di apparecchiature elettromedicali tiene conto della reazione della proteina di shock termico HSP47 (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed) e della generazione di neo-collagene da parte dei fibroblasti.

A seconda della diagnosi, il fisioterapista potrebbe decidere di utilizzare dispositivi elettromedicali con temperature superiori o inferiori ai 37°/38°. Questo approccio è evidente nel trattamento del fibroedema geloide (www.Patriciafroes.com.br SEZIONE Pubblicazioni), impropriamente denominato “cellulite” in Italia. Il fibroedema geloide è tra le condizioni più frequentemente trattate in ambito dermatofunzionale.

In sintesi, è fondamentale sottolineare l’essenzialità di seguire protocolli e linee guida specifiche quando si tratta di una condizione estetica o di una patologia cutanea, che in Italia è stata tradizionalmente considerata un mero difetto estetico.

5. Il ruolo cruciale del fisioterapista dermatofunzionale

Negli anni recenti, la chirurgia plastica ha registrato notevoli progressi in Italia, grazie all’evoluzione delle tecniche chirurgiche e all’incremento della domanda di interventi. Ora, il paese sta riconoscendo il ruolo cruciale del fisioterapista in questo settore.

Il fisioterapista esperto in fisioterapia dermatofunzionale gioca un ruolo chiave nella:

  • prevenzione di complicazioni post-chirurgiche
  • ottimizzazione della condizione della pelle e del tono muscolare
  • preparazione pre-operatoria

Per garantire un intervento di successo, è essenziale una pianificazione chirurgica che coinvolga un team multidisciplinare. Questo team comprende il chirurgo plastico, il medico estetico, il chirurgo vascolare, il flebologo, l’oncologo e il nutrizionista, che lavorano in sinergia con il fisioterapista dermatofunzionale.

Fondamenti di fisioterapia dermatofunzionale nel pre-operatorio

L‘analisi dermatofunzionale effettuata dal fisioterapista riveste un ruolo cruciale per garantire il successo dell’intervento chirurgico. Questa valutazione permette anche di stabilire un profondo legame di fiducia con il paziente, rassicurandolo sugli esiti dell’operazione e supportandolo nell’affrontare l’intervento con serenità.

Generalmente, il chirurgo consiglia:

  • l’applicazione del drenaggio linfatico medico Godoy per evitare la formazione di edemi post-operatori complessi, in particolare nei pazienti in sovrappeso che si sottopongono a un intervento di addominoplastica non puramente estetico
  • l’uso di specifiche creme o oli per favorire un sano metabolismo della pelle e recuperare l’elasticità del derma. L’obiettivo è stimolare la produzione di neocollagene attraverso protocolli fisioterapici ben definiti.

Indicazioni nel postoperatorio

Il ruolo del fisioterapista specializzato in dermatofunzionale è cruciale nel periodo post-operatorio. Questo professionista effettua una dettagliata valutazione della terapia fisica, determinando quale strumentazione utilizzare e selezionando il protocollo più adatto.

Esamina vari elementi del derma, tra cui:

  • valutazione del tono muscolare
  • esame del dolore e della sensibilità
  • osservazione delle cicatrici
  • studio degli edemi

6. L’importanza del fisioterapista dermatofunzionale dopo gli interventi di chirurgia estetica

Prenderemo in considerazione gli interventi di chirurgia estetica più richiesti in Italia, nazione che si posiziona al settimo posto a livello globale per la domanda di chirurgia plastica.

Liposuzione

La liposuzione è attualmente tra gli interventi chirurgici estetici più popolari. Prima dell’intervento, è essenziale una dettagliata valutazione dermatofunzionale. Durante questa fase, vengono esaminati i dettagli clinici e le condizioni della pelle, identificando eventuali segni di rilassatezza o debolezza muscolare.

Per un periodo di 30-40 giorni prima dell’operazione, il fisioterapista implementa un protocollo riabilitativo mirato a preparare il tessuto cutaneo. Questo include:

  • Drenaggio linfatico secondo il metodo Godoy
  • Esame della salute della pelle attraverso test specifici
  • Valutazione miofasciale

Nel contesto della liposuzione addominale, è essenziale anche considerare la condizione dei muscoli dell’area addominale e sopra-addominale. Questi muscoli vengono trattati prima dell’intervento, utilizzando tecniche come la ginnastica ipopressiva o test di rinforzo mirati.

Dopo l’intervento, le potenziali complicazioni dipendono dalla quantità di tessuto rimosso. Il fisioterapista specializzato in dermatofunzionalità gioca un ruolo chiave nel periodo post-operatorio, intervenendo tra le 72 ore e i 15 giorni successivi all’intervento.

L’approccio fisioterapico è vitale per prevenire la formazione di tessuto fibroso o retrazioni. Si raccomanda l’uso di ultrasuoni a 3 MHZ in modalità continua per:

  • Monitorare eventuali lividi
  • Controllare la formazione di tessuto fibroso e guidare l’orientamento delle fibre di collagene
  • Ridurre l’incisione chirurgica
  • Guidare il paziente nell’uso corretto delle fasce modellanti
  • Nel caso di liposuzione degli arti inferiori, è fondamentale mobilizzare gli arti per prevenire la trombosi.

Se viene eseguito un trapianto di grasso, è sconsigliato manipolare l’area, poiché ciò potrebbe compromettere l’assorbimento del tessuto da parte del corpo.

Mastoplastica

Il ruolo del fisioterapista dermatofunzionale nel periodo post-operatorio in seguito alla mastoplastica include:

  • Effettuare il drenaggio linfatico della zona mammaria.
  • Affrontare problemi posturali che causano dolore, in particolare nella zona cervicale e scapolo-omerale. In base alle specifiche necessità del paziente, il fisioterapista elaborerà un protocollo riabilitativo utilizzando le tecniche di rieducazione posturale più adatte.
  • Sorvegliare l’incisione chirurgica, intervenendo su eventuali cicatrici che potrebbero influenzare il risultato estetico dell’intervento.
  • Valutare eventuali alterazioni della sensibilità nella regione mammaria.
  • Esaminare la capacità respiratoria del paziente, mobilizzando la gabbia toracica per migliorarla.

Se un paziente esprime riluttanza al contatto fisico a causa di una sensibilità dolorosa accentuata, spetta al fisioterapista stabilire un protocollo che preveda l’uso di elettromedicali, basandosi sulla sua esperienza e competenza.

Cicatrice chirurgica

La cicatrice risultante da un intervento chirurgico è un elemento cruciale per determinare il successo dell’operazione. Il ruolo del fisioterapista si concentra sulla valutazione del lembo chirurgico e/o della cicatrice.

Questo include il monitoraggio dell’edema, l’analisi delle caratteristiche metaboliche ed elastiche della pelle e la mobilizzazione della cicatrice basata sulla sua expertise.

L’ecografia, utilizzata in ambito dermatofunzionale, è uno strumento prezioso per esaminare l’incremento delle fibre collagene e per una dettagliata valutazione della cicatrice. Recentemente, anche in Italia, l’uso dell’ecografo con questa finalità sta guadagnando popolarità.

Rinoplastica

Dopo l’intervento di rinoplastica, la terapia si focalizza sul controllo dell‘edema. Le manovre di drenaggio e scorrimento della zona peri-orbicolare vengono effettuate tra il 5° e il 7° giorno successivo all’operazione.

Lifting del viso

Nella fase preoperatoria, la fisioterapia contribuisce a preservare il sistema muscolare aponeurotico e il metabolismo della pelle attraverso manovre fasciali. Dopo l’intervento, l’attenzione si sposta sul controllo dell’edema e sulla gestione di possibili cicatrici cheloidi.

7. Conclusioni

In sintesi, il ruolo del fisioterapista varia in base alle specifiche tecniche chirurgiche adottate per l’intervento e dipende dalle preferenze individuali di ogni chirurgo.

Come fisioterapista, posso confermare che esiste una crescente richiesta da parte dei chirurghi plastici ed estetici di collaborare con esperti nel campo, al fine di garantire il benessere e la salute del paziente.

Dott.ssa Laura Petrini Rossi fisioterapista

Specialità:
Fisioterapista e Docente Esperta nella Rieducazione dei Tessuti Molli

Biografia:

Dopo aver conseguito la laurea nel 2004 presso l’ospedale San Camillo-Forlanini di Roma, specializzandomi in Fisioterapia Respiratoria, ho intrapreso un percorso formativo in Spagna, ispirato ai metodi brasiliani, perfezionando le mie competenze in Fisioterapia Dermato-Estetica. Nel mondo dello sport, ho avuto l’opportunità di servire come fisioterapista per il settore giovanile della SS LAZIO.

Mi occupo delle problematiche legate al pavimento pelvico, diastasi e gravidanza. Ho fondato “Fisiodermica”, un marchio che rappresenta anche un corso ECM per fisioterapisti. Questo programma è dedicato a pazienti affette da linfedema, lipedema e cellulite, seguendo standard internazionali e utilizzando apparecchiature elettromedicali all’avanguardia per garantire un aggiornamento continuo.

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