Godere senza colpa: la sessualità femminile oggi

Godere senza colpa: la sessualità femminile oggi

1. Premessa

Uomini e donne iniziano o acconsentono ad avere un’attività sessuale per molte ragioni, tra cui la condivisione dell’eccitazione sessuale e del piacere fisico, di un’esperienza di affetto o intimità. 

I primi studi sulla sessualità, portati avanti soprattutto dal sesso maschile, ritenevano che il piacere sessuale della donna fosse esclusivamente legato a motivazioni come incoraggiare o avere un’esperienza intima emotiva, confermare la loro desiderabilità, accontentare o placare un partner. 

Tali motivazioni vanno chiaramente lette all’interno di un contesto socio-antropologico nel quale la donna veniva descritta come emotiva e debole, di conseguenza una preda per l’uomo, descritto come istintivo e cacciatore. Oggi questa credenza, seppur cambiata in risposta ai cambiamenti sociali e del desiderio soggettivo, è ancora presente inconsciamente nel nostro modo di definirci o farci definire dall’altro. 

È bene premettere che la sessualità, così come la fame, il sonno e altri bisogni primari, possa diventare il teatro nel quale mostrare la propria sofferenza e difficoltà, il campanello d’allarme rispetto ad una problematica ALTRA; per questo motivo è importante parlarne e non relegare la tematica nella propria testa per vergogna o paura di essere giudicati.

2. La risposta fisiologica dell’essere umano

Dal punto di vista fisiologico i primi ad interessarsi alla risposta sessuale dell’essere umano sono stati Masters e Johnson negli anni Sessanta del Novecento, i quali hanno teorizzato un modello rivisitato successivamente da Helen Kaplan negli anni Settanta.

Secondo questo modello, basato per lo più sulle modificazioni che avvengono a livello genitale, la risposta sessuale progredisce in modo prevedibile e lineare dal desiderio, all’eccitazione, al plateau, all’orgasmo, fino alla risoluzione.

Nel 2000, Rosemary Basson ha proposto un modello alternativo, ciclico, di risposta sessuale femminile. La sua principale novità consiste nel fatto che, nella donna, il desiderio o la fantasia erotica non rappresentano sempre il punto di partenza per l’attività sessuale, ma possono fare seguito a sensazioni di intimità emotiva, che la portano a ricercare la stimolazione sessuale o ad essere più ricettiva a quella avviata dal partner; si parla cioè di desiderio responsivo, contrapposto a quello spontaneo. 

Il modello ciclico ha inoltre introdotto il concetto che il confine tra desiderio ed eccitazione può essere labile, tanto che per molte donne i due aspetti sono difficili da distinguere. Questo modello ha inoltre messo in evidenza per la prima volta l’importanza della soddisfazione in un rapporto sessuale, un concetto che supera la semplice integrità della funzione sessuale, ma considera anche la piacevolezza e il godimento come parametri da tenere in considerazione. 

3. Il desiderio sessuale nel paradigma femminile

Certamente Il desiderio di soddisfazione sessuale, che può o meno comprendere l’orgasmo singolo o multiplo, aumenta con il persistere dell’attività sessuale e dell’intimità, e un’esperienza fisica o emotiva gratificante soddisfa e rinforza le motivazioni originarie della donna.

Il ciclo della risposta sessuale di una donna è fortemente influenzato dalla sua salute mentale e dalla qualità della sua relazione con il proprio corpo e con il partner. L’interesse o desiderio sessuale può essere provocato da pensieri, parole, immagini, odori o sensazioni tattili. 

Durante l’eccitazione vengono attivate le aree cerebrali coinvolte nell’ideazione, nell’emozione, nella motivazione e nell’organizzazione della congestione genitale. Sono coinvolti neurotrasmettitori che agiscono su specifici recettori.

Sulla base delle note azioni dei farmaci e degli studi sugli animali, alcuni neurotrasmettitori sembrano essere prosessuali; essi comprendono dopamina, noradrenalina, e melanocortina

La serotonina è solitamente sessualmente inibitoria, così come la prolattina e l’acido gamma-aminobutirrico. Appare evidente come la fisiologia e la psiche siano legate intrinsecamente nella possibilità di avere un rapporto sessuale e che il desiderio si modifichi di pari passo alla nostra vita a causa di distrazioni e stress emotivo, alle esperienze che facciamo e alle regole sociali in continua evoluzione.

È comune che il desiderio diminuisca con l’età a causa delle fluttuazioni ormonali, tuttavia, questo non è universale, e molte donne mantengono un interesse e una vita sessuale attiva, non a caso molte donne affermano di aver ritrovato un aumento della libido con un nuovo partner a qualsiasi età.

L’utilizzo del termine “comune” fa riferimento alla maggiore possibilità di ritrovare questa caratteristica in un determinato gruppo sociale di riferimento, ma vorrei sottolineare come ogni donna sia unica e che il sociale che la circonda possa profondamente cambiare la capacità della donna di poter entrare in contatto e nutrire il proprio desiderio.

4. Cosa determina il calo del desiderio sessuale?

I disturbi dell’umore sono strettamente correlati al calo dell’interesse e dell’eccitazione. Fino all’80% delle donne con depressione maggiore afferma di avere una disfunzione sessuale, la quale regredisce trattando la patologia primaria con psicoterapia e antidepressivi. 

Le donne con un disturbo d’ansia hanno un numero maggiore di probabilità di avere una disfunzione sessuale che coinvolge l’interesse sessuale, l’eccitazione e l’orgasmo e disturbi del dolore genito-pelvico/ della penetrazione. 

Ciò accade perché spesso si ritrova nella donna una bassa autostima e quindi paura di risultare vulnerabili, di essere rifiutati o di perdere il controllo.

Esperienze sessuali precedenti negative o altre esperienze possono contribuire ad emozioni di vergogna o senso di colpa influenzando lo sviluppo psicosessuale di una donna.

Gli abusi emotivi, fisici o sessuali durante l’infanzia o l’adolescenza possono portare le bambine a controllare e nascondere le proprie emozioni per proteggersi, ma questa inibizione può rendere in seguito difficile l’espressione sessuale. 

Come l’attaccamento incide sulla sessualità

La teoria dell’attaccamento suggerisce che le prime esperienze di attaccamento tra un individuo e le figure di cura influenzino la formazione di schemi interni che modellano le relazioni future, incluso il rapporto con la sessualità.

Ecco alcuni modi in cui l’attaccamento può modificare la sessualità:

  1. Intimità emotiva: le persone con un attaccamento sicuro tendono a sentirsi più sicure nella condivisione di emozioni e nella creazione di legami intimi con i partner. Questo può favorire la creazione di una connessione più profonda e di una maggiore intimità emotiva nella sfera sessuale.
  2. Sensibilità all’altro: l’attaccamento sicuro può favorire la sensibilità verso i bisogni e i desideri del partner. Questa sensibilità può manifestarsi anche nella sfera sessuale, dove si presta attenzione ai desideri e alle preferenze del partner, creando una maggiore soddisfazione reciproca. 
  3. Paura dell’abbandono: le persone con un attaccamento insicuro, come l’attaccamento ansioso o evitante, possono sperimentare preoccupazione o paura di essere abbandonate o respinte dal partner. Questa paura può influenzare la sessualità, portando a comportamenti come la ricerca di conferme costanti o la tendenza a evitare l’intimità sessuale per timore del rifiuto. 
  4. Autostima sessuale: le prime esperienze di attaccamento possono influenzare la percezione di sé e la fiducia nella propria sessualità. Individui con un attaccamento sicuro tendono ad avere una maggiore autostima sessuale e una visione più positiva del proprio corpo e delle proprie capacità sessuali. 
  5. Fantasie e desideri: gli schemi di attaccamento possono anche riflettersi nelle fantasie e nei desideri sessuali. Ad esempio, le persone con un attaccamento sicuro possono sperimentare fantasie di intimità profonda e connessione emotiva nei rapporti sessuali sentendosi libere di poter esprimere senza vergogna le proprie fantasie erotiche e di rifiutare ciò che non ci fa sentire a nostro agio, mentre le persone con un attaccamento insicuro possono desiderare conferme costanti o cercare esperienze sessuali che compensino le insicurezze e il proprio bisogno di accettazione.

5. Come migliorare la propria esperienza sessuale

Ogni individuo ha una combinazione unica di fattori che contribuiscono alla propria sessualità, tra cui l’attaccamento, l’educazione, le esperienze personali e le influenze culturali; la consapevolezza di questi fattori può aiutare a comprendere meglio se stessi e i propri desideri nella sfera sessuale.

La consapevolezza sessuale avviene attraverso un processo di esplorazione del proprio corpo che aiuta a scoprire ciò che ci può piacere in modo da poterlo comunicare al partner con il quale si vuole avere un rapporto sessuale soddisfacente.

La masturbazione

La masturbazione è un tema che riguarda tutti e un passaggio importante per poter avere una vita sessuale soddisfacente, ma ancora oggi viene ritenuto un tema tabù di cui parlare soprattutto dal sesso femminile, ma fa ben sperare il fatto che la vendita dei sex toys sia in netta ascesa.

Nonostante questo, il fatto che una donna possa divertirsi in autonomia, è ancora visto come qualcosa di sbagliato, sconveniente e scandaloso, non a caso in Svezia fino al 2019 non avevano neanche una parola per indicare la masturbazione femminile.

Raggiungere l’autonomia sessuale

Essere in grado di esprimere i propri desideri e preferenze sessuali, stabilendo i propri limiti è parte integrante del raggiungimento di un’autonomia sessuale, un percorso iniziato dalla rivoluzione sessuale degli anni ’60 e ’70 che ha promosso una maggiore apertura nei confronti della sessualità e una sfida ai tabù sessuali, portando tali temi ad una maggiore discussione pubblica e a una maggiore tolleranza per comportamenti considerati precedentemente tabù.

6. Conclusioni

Ogni donna a prescindere dalla propria età combatte con i propri riferimenti educativi, con ciò che è sbagliato e ciò che è giusto, dimenticando che queste norme sono figlie di un mondo antico, spaventato dalla libertà della donna e dalla possibilità di scegliere liberamente. 

Le donne venivano parlate dall’altro, un maschile che valorizzava la donna in relazione alla cura offerta “spontaneamente”, “naturalmente” al proprio uomo, ai figli, alla casa, senza aver tempo ne spazio di poter sviluppare un proprio linguaggio con il quale esprimere la propria particolarità e costruire un pensiero diverso ma non per questo sbagliato.

Il mondo antico, al quale le donne stesse hanno inconsapevolmente contribuito, permane ancora oggi, la copertina è cambiata ma quel senso di vergogna, colpa e paura permangono nel sociale e il lessico di riferimento ne è la prova: isterica, matta, troia, egoista e via dicendo sono parole che ci connettono anche solo per un secondo con quel mondo antico che fa parte di ognuna di noi.

Per costruire un mondo nuovo ed essere libere di godere senza colpa bisogna accettare di non essere quello che gli altri credono che tu sia nel pensiero collettivo, di rischiare di deludere chi ha riversato in te aspettative antiche o di chiedersi semplicemente “Sono soddisfatta?”.

Bibliografia

“Il piacere femminile” di Ilaria Consolo. Giunti

“L’approccio integrato in sessuologia clinica” di Chiara Simonelli. Franco Angeli editore

“Le donne sono umane?” di Catharine A. Mackinnon

Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento di John Bowlby (Autore), M. Magnino (Traduttore) Raffaello Cortina editore

“Sessuologia clinica. Diagnosi, trattamento e linee guida internazionali” di Adele Fabrizi, Roberta Rossi, Francesca Tripodi · Franco Angeli Editore 2019

Dott.ssa Elettra Billi di Sandorno Psicologa clinica e Psicoterapeuta ad indirizzo gruppoanalitico

Specialità:
Psicologa clinica e Psicoterapeuta ad indirizzo gruppoanalitico

Biografia:

09/2008 – 09/2011 – Roma, Italia, Laurea triennale in “scienze e tecniche psicologiche dell’intervento clinico, della persona, del gruppo e delle istituzioni” – Università di Roma “La Sapienza”

09/2011 – 12/2013 – Roma, Italia, Laurea magistrale in “psicologia dinamico-clinica nell’infanzia, nell’adolescenza e nella famiglia” – Università di Roma “La Sapienza”

24/01/2016 – Roma, Italia, Iscrizione all’albo degli psicologi del Lazio, nella sez. A, n°21751.

Diploma di specializzazione quadriennale in psicoterapia individuale e di gruppo.

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