Helicobacter pylori nelle feci: quando lo stomaco si infiamma

Helicobacter pylori nelle feci: quando lo stomaco si infiamma

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L’infezione da Helicobacter pylori rappresenta una delle problematiche gastrointestinali più diffuse a livello mondiale, associata a disturbi quali gastrite, ulcere peptiche e, in rari casi, persino cancro allo stomaco.

La diagnosi precoce dell’Helicobacter pylori è quindi essenziale per prevenire complicazioni gravi e garantire un trattamento efficace.

Scopriamo come si diagnostica e quali sono le opzioni di trattamento.

Cos’è helicobacter pylori

L’Helicobacter pylori è un batterio a forma di spirale in grado di colonizzare la mucosa dello stomaco, causando un’infiammazione locale che può generare disturbi come gastrite, ulcere peptiche e persino alcune forme di cancro allo stomaco.

L’infezione da Helicobacter pylori è comune e le feci rappresentano uno dei campioni biologici utilizzati per la diagnosi accurata. Quando una persona è infettata, il batterio può essere infatti rilevato nelle feci attraverso specifici test diagnostici in grado di individuare tracce di antigeni o enzimi prodotti dal batterio nelle feci del paziente.

Ma in quali circostanze è consigliabile sottoporsi a questi test?

Sintomi dell’infezione da Helicobacter pylori

I sintomi dell’infezione da Helicobacter pylori nelle feci possono variare, ma spesso includono dolore addominale, specialmente nella parte superiore, bruciore di stomaco, nausea, vomito e sensazione di pienezza dopo i pasti. Inoltre, i pazienti possono sperimentare sanguinamento gastrointestinale, che può essere rilevato nelle feci sotto forma di sangue occulto.

Come già accennato, l’infezione non trattata può portare a complicazioni gravi, come ulcere gastriche o perfino tumori gastrici. Pertanto, chiunque sperimenti sintomi gastrointestinali persistenti, dovrebbe sottoporsi a un test delle feci per Helicobacter pylori.

Vale la pena sottolineare, tuttavia, che in alcuni casi l’infezione può essere asintomatica. Ecco perché è opportuno sottoporsi a screening e check-up periodici.

Esame delle feci per l’Helicobacter pylori

Esistono diversi metodi per rilevare l’Helicobacter pylori, tra cui la biopsia della mucosa gastrica e l’urea breath test, tuttavia la ricerca del batterio attraverso l’esame delle feci si è rivelata molto vantaggiosa per diversi motivi.

Il test delle feci per Helicobacter pylori è una procedura diagnostica non invasiva e altamente affidabile per individuare la presenza del batterio nel tratto gastrointestinale, ed è spesso preferito per la sua semplicità e la comodità nella raccolta del campione.

Quando si sospetta un’infezione da Helicobacter pylori, un campione di feci del paziente viene raccolto e analizzato in laboratorio per individuare la presenza di specifici antigeni o enzimi associati al batterio.

La raccolta del campione può essere eseguita a casa seguendo le istruzioni fornite dal medico o dal laboratorio. Una volta ottenuto il campione, viene inviato al laboratorio per l’analisi.

L’accuratezza di questo test è molto elevata, rendendolo uno dei metodi più affidabili per questa diagnosi: la presenza di antigeni o enzimi di Helicobacter pylori nelle feci indica infatti la presenza del batterio nel tratto gastrointestinale del paziente e dunque dell’infezione.

È importante comprendere che un risultato negativo non esclude completamente la possibilità di infezione. In alcuni rari casi, il batterio potrebbe non essere rilevato nel campione di feci, anche se l’infezione è presente. In tal caso, il medico potrebbe raccomandare ulteriori test o indagini.

Trattamento e gestione dell’infezione

Il trattamento dell’infezione da Helicobacter pylori nelle feci è solitamente basato su una combinazione di antibiotici e farmaci antiacidi.

Antibiotici

Gli antibiotici come claritromicina, amoxicillina e metronidazolo vengono spesso prescritti per eliminare il batterio. È importante seguire scrupolosamente il regime prescritto dal medico, completando l’intero corso degli antibiotici anche se i sintomi migliorano prima del termine.

Antiacidi

In aggiunta agli antibiotici, i pazienti possono ricevere farmaci antiacidi, come inibitori di pompa protonica (IPP) o bloccanti del recettore H2, per ridurre l’acidità dello stomaco e promuovere la guarigione delle ulcere o delle lesioni gastriche causate dall’Helicobacter pylori.

Questi farmaci contribuiscono anche a ridurre i sintomi quali bruciore di stomaco e dolore addominale.

Rimedi natutali

Oltre ai farmaci prescritti, ci sono rimedi naturali che possono supportare il trattamento dell’Helicobacter pylori.

L’aloe vera è nota per le sue proprietà anti-infiammatorie e può contribuire a calmare l’irritazione dello stomaco. Il miele di manuka è un altro rimedio naturale che ha dimostrato di avere proprietà antibatteriche e può essere consumato per sostenere il sistema immunitario. In generale, l’uso di integratori a base di miele di manuka, miele di ulmo o miele di kanuka, noti per le loro proprietà antibatteriche, può essere utile nel trattamento naturale dell’Helicobacter pylori.

Tuttavia, è fondamentale consultare un professionista sanitario prima di utilizzare qualsiasi rimedio naturale o integratore per garantire che siano sicuri e appropriati per il proprio caso specifico.

Dieta equilibrata

Durante il trattamento dell’infezione da Helicobacter pylori, seguire una dieta equilibrata può aiutare a alleviare i sintomi e promuovere la guarigione.

Evitare cibi piccanti, grassi, alcol e caffeina può ridurre l’irritazione dello stomaco. Al contrario, è consigliabile consumare alimenti blandi, facilmente digeribili, come riso, pollo, patate e banane.

Bere molta acqua e limitare il consumo di latticini può altresì contribuire a mantenere lo stomaco calmo.

Inoltre, l’aggiunta di probiotici alla dieta può aiutare a ristabilire l’equilibrio della flora intestinale e ridurre l’infiammazione. Questi microrganismi benefici possono essere assunti tramite cibi fermentati come lo yogurt o sotto forma di integratori.

Consigli di prevenzione

In conclusione, è utile suggerire alcuni consigli di prevenzione, che riguardano principalmente l’adozione di buone e semplici pratiche igieniche.

Lavarsi le mani accuratamente dopo aver usato il bagno e prima di mangiare è essenziale per evitare l’ingestione del batterio. Inoltre, evitare il contatto con persone infette, specialmente durante i momenti di recupero dopo il trattamento, può aiutare a prevenire la diffusione dell’infezione.

A cura di:
Redazione meDonna Salute

Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico.

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