Orticaria: cause e cura di questo problema

Orticaria: cause e cura di questo problema

Pomfi sulla pelle simili a punture di insetto, di varie forme e dimensioni, molto pruriginosi e fastidiosi: è questo il tipico sintomo dell’orticaria, una risposta infiammatoria della cute che può essere dovuta a molteplici fattori. Malgrado sia piuttosto semplice da diagnosticare, l’orticaria rappresenta una condizione molto complessa e non è sempre facile individuare i fattori scatenanti, specialmente nelle forme croniche, il cui agente causale in molti casi resta sconosciuto. Si tratta di un problema diffuso, specialmente nelle donne, per cui è importante averne maggiore consapevolezza, sia rispetto alle possibili cause sia ai trattamenti disponibili. Cerchiamo dunque di capire meglio perché può comparire l’orticaria e quali sono le cure che possono aiutarci a gestirla. 

1. Cos’è l’orticaria e come si manifesta

L’orticaria è un’eruzione cutanea che tende a manifestarsi con pomfi rosei o rossi. Queste lesioni causano prurito intenso, possono avere dimensioni e forme differenti, e comparire in diverse parti del corpo. I pomfi appaiono e regrediscono continuamente mentre la reazione fa il suo corso: un singolo pomfo, di solito, ha una durata inferiore alle 24 ore, ma l’orticaria può impiegare più tempo per risolversi. In particolare possiamo distinguere:

  • Orticaria acuta: si presenta all’improvviso e si esaurisce spontaneamente in pochi giorni o poche settimane. Ha sempre una durata inferiore a 6 settimane e in genere è autolimitante, quindi scompare da sola senza necessità di trattamento.
  • Orticaria cronica: si definisce così un’orticaria che persiste per più di 6 settimane. Le forme croniche presentano fasi di remissione (in cui migliorano) e di riacutizzazione (in cui peggiorano nuovamente). In generale, sono più comuni nelle donne di mezza età.

In certi casi l’orticaria può anche associarsi ad angioedema, che consiste in un rigonfiamento – in genere localizzato – dei tessuti sottocutanei. Le aree più spesso interessate sono labbra e palpebre.  

2. Quali sono le cause dell’orticaria?

Da cosa è provocata esattamente l’orticaria? La reazione in sé – ovvero la comparsa di pomfi sulla pelle – nella maggior parte dei casi è dovuta alla liberazione di istamina, sostanza prodotta e immagazzinata dai mastociti e dai granulociti basofili, cellule che intervengono in presenza di allergia o in caso di risposta immunitaria. Questo può accadere in seguito a diversi tipi di stimoli che possono essere di carattere fisico, chimico, di tipo immunologico o non immunologico

In particolare, come vedremo, è necessario fare una netta distinzione tra orticaria acuta e orticaria cronica, una condizione più complessa della prima, in cui non è sempre facile individuare i fattori scatenanti e, di conseguenza, la cura adatta.

3. Orticaria acuta

L’orticaria acuta può essere provocata da reazioni allergiche o non allergiche

Tra le reazioni allergiche possono rientrare quelle nei confronti di:

  • alcuni alimenti (per esempio uova, pesci, crostacei, noci, arachidi, latte);
  • farmaci;
  • allergeni comuni come polline, lattice, punture di insetti e peli di animali.

Tra le cause di natura non allergica citiamo, ad esempio: 

  • infezioni virali, parassitarie o batteriche;
  • stress emotivo;
  • alcuni stimoli fisici come lo sfregamento e la pressione sulla pelle (orticaria dermografica), il calore, il freddo e l’esposizione solare (orticaria solare);
  • aumento della temperatura corporea e della sudorazione (orticaria colinergica): in questo caso è l’aumento della temperatura interna, a causa di vari fattori come lo sforzo fisico, a provocare la reazione. 

Spesso le cause dell’orticaria acuta sono individuabili già durante la visita medica e grazie all’anamnesi, ossia il momento in cui il medico esamina la manifestazione cutanea e pone al paziente una serie di domande per comprendere i fattori scatenanti la reazione cutanea.

4. Orticaria cronica

Le cause dell’orticaria cronica possono essere le stesse dell’orticaria acuta, ma spesso non è possibile individuarle e il motivo scatenante resta ignoto. La maggior parte delle forme di orticaria cronica di cui non è stata identificata la causa si ritiene abbia un’origine autoimmune. Prima di giungere a questa conclusione, però, è necessario sottoporre il paziente a una serie di esami che servono a scoprire i fattori che scatenano il problema. Si tratta di un passaggio fondamentale anche perché questa forma di orticaria potrebbe essere associata a malattie autoimmuni (come tiroidite e celiachia), parassiti intestinali e tumori, per esempio. Andranno quindi eseguiti diversi accertamenti, tra cui esami del sangue, test per la funzionalità tiroidea, ricerca di eventuali parassiti intestinali, che saranno indicati dal medico caso per caso. 

5. Come si cura l’orticaria?

Ora che conosciamo meglio i possibili agenti causali, cerchiamo di capire come si può curare e gestire l’orticaria. Come anticipato, l’orticaria acuta è spesso autolimitante: in presenza di forme lievi di solito non serve ricorrere a terapie specifiche e il medico potrebbe solo prescrivere degli antistaminici per alleviare il prurito, in attesa che la reazione faccia il suo corso e che regredisca da sola. 

Nei casi più severi possono servire corticosteroidi per via sistemica (orali), che aiutano a ridurre rossore, gonfiore e prurito. In presenza di orticaria cronica resistente a terapia, invece, si può ricorrere agli anticorpi monoclonali: un esempio di farmaco utilizzato in tal senso è l’omalizumab, un anticorpo monoclonale in grado di legarsi alle immunoglobuline E (IgE) libere responsabili dell’innesco della risposta immunitaria alla base dell’orticaria, impedendo la loro azione. 

Ovviamente, per curare e prevenire l’orticaria bisognerebbe evitare gli elementi causali, cosa possibile solo nel momento in cui siamo riusciti a giungere alla radice del problema. Questo può voler dire fare attenzione a determinate sostanze, se sappiamo che ci causano allergia, oppure adottare accortezze specifiche in base al tipo di orticaria (come applicare solari adatti in presenza di orticaria solare oppure non indossare indumenti troppo stretti se abbiamo un’orticaria dermografica). Come anticipato, però, l’orticaria cronica rappresenta spesso una situazione più complessa in cui, nonostante le indagini effettuate, non è sempre possibile identificare la causa. Per affrontare efficacemente il problema, quindi, può essere utile prendere in considerazione anche una serie di rimedi naturali, da integrare e associare ai farmaci che abbiamo appena visto, utili per alleviare i sintomi e gestire al meglio l’infiammazione. Scopriamoli insieme.

6. Dal ribes nigrum ai probiotici: rimedi naturali contro l’orticaria

Tra i rimedi e i trattamenti naturali che possono aiutarci in caso di orticaria ci sono: 

  • Ribes nigrum: questa pianta, grazie soprattutto alle sue gemme ricche in flavonoidi, detiene un’azione antistaminica e corticosteroidea naturale. Per beneficiare al meglio delle sue proprietà, si consiglia l’assunzione del macerato glicerico.
  • Perilla: pianta appartenente alla stessa famiglia del basilico, rappresenta un buon rimedio naturale contro infiammazioni e allergie, soprattutto se in presenza di prurito. È una delle componenti principali degli integratori creati come rimedi di prurito e allergie.
  • Un’alimentazione a ridotto contenuto di istamina: in caso di orticaria, lo specialista potrebbe suggerire di limitare il consumo di cibi ricchi di istamina o che favoriscono il rilascio di istamina (chiamati istamino-liberatori) perché questa sostanza gioca un ruolo importante nelle reazioni di tipo allergico.
  • Probiotici per agire a livello intestinale: i mastociti (responsabili della produzione di istamina) risiedono soprattutto a livello dell’intestino, per questo può essere utile assumere probiotici adatti che intervengono per riequilibrare il microbiota intestinale. Il medico, inoltre, potrebbe prescrivere preparati specifici per una detossificazione intestinale con lo scopo di eliminare gli allergeni presenti. 
  • Integratori specifici che contengono sostanze che agiscono contro l’iperattività dei mastociti, sempre sotto consiglio medico.

Un altro aspetto su cui è bene agire, soprattutto nelle forme di orticaria in cui la componente stressogena gioca un ruolo importante, è la riduzione dei livelli di stress. Quando viviamo periodi stressanti, infatti, l’organismo potrebbe iniziare a produrre eccessive quantità di istamina, sostanza che, come abbiamo visto, è alla base delle manifestazioni tipiche dell’orticaria. In questi casi può essere di grande aiuto la pratica della mindfulness ed esercizi di respirazione specifici per stimolare il sistema nervoso parasimpatico, deputato al rilassamento. A tutto questo si aggiungono alcune abitudini utili per contrastare il prurito come:

  • utilizzare spray e creme che leniscono il prurito, ad esempio a base di mentolo;
  • evitare di grattarsi (il grattamento favorisce un maggiore rilascio di istamina);
  • sempre per ridurre il prurito, applicare sulla pelle impacchi freschi o vaporizzare acqua termale fresca (si consiglia di conservare l’erogatore spray in frigorifero);
  • vestire con abiti larghi, leggeri e freschi di cotone;
  • in caso di orticaria solare, evitare l’esposizione solare e utilizzare una fotoprotezione specifica per le allergie solari prima di esporsi al sole.

Un’ulteriore suggerimento che il dermatologo potrebbe fornire è tenere un diario in cui annotare quando compaiono i sintomi, se sono connessi a particolari cibi assunti o attività effettuate: può trattarsi di una strategia utile per riuscire a comprendere le cause di un’orticaria cronica.

In generale, ricordiamo che quando la manifestazione è diffusa e se associata ad angioedema è importante rivolgersi al medico con urgenza.  È importante rivolgersi al dermatologo se l’orticaria non regredisce e dura da diversi giorni oppure se ci sono episodi ricorrenti che persistono da più di 6 settimane. In presenza di orticaria cronica, infatti, è fondamentale affidarsi a uno specialista per indagare le possibili cause che, come abbiamo visto, possono essere molteplici, e al fine di escludere un origine autoimmune e altre patologie autoimmuni associate.

Nello specifico può essere utile fare riferimento a un dermatologo che adotti un approccio integrato, che consideri quindi la persona nella sua totalità, tenendo conto non solo della problematica cutanea, ma prendendo in esame anche aspetti connessi alla vita del paziente come alimentazione, stile di vita e benessere psicologico, tutti fattori che possono avere un impatto notevole sulla salute della pelle. 

Dott.ssa Alessia Anzalone - Dermatologa

Specialità:
Dermatologa

Biografia:
Dermatologa esperta in Medicina Integrata.

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