Vaginismo: cos’è e come si cura

Vaginismo: cos’è e come si cura

a cura della Dott.ssa Roberta Nale

Che cos’è il vaginismo e in cosa si differenzia dalla vulvodinia

Rapporti sessuali dolorosi, in cui la penetrazione risulta difficile se non impossibile, ma anche problemi a sottoporsi a visite ginecologiche o nell’utilizzare tamponi vaginali. Sono questi alcuni sintomi del vaginismo, un problema di cui non si ha ancora molta consapevolezza ma che può impattare notevolmente sulla vita della persona e sulle relazioni, minando l’autostima e il rapporto di coppia. 

Spesso la donna che ha questo problema prova imbarazzo a parlarne; rivolgersi subito a uno specialista, invece, è fondamentale perché il vaginismo è un disturbo curabile e risolvibile. Scopriamo insieme le possibili cause di questa disfunzione, i suoi sintomi, le terapie utilizzate e come si differenzia dalla vulvodinia. 

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1. Cos’è il vaginismo?

Il vaginismo è un disturbo sessuale caratterizzato da una contrazione involontaria dei muscoli della vagina, quindi dei muscoli del pavimento pelvico che circondano il canale vaginale. Questa disfunzione rende difficile e dolorosa la penetrazione durante i rapporti sessuali (la penetrazione diventa addirittura impossibile nei casi più severi), così come l’introduzione in vagina di corpi esterni come tamponi o speculum (il divaricatore vaginale usato dal ginecologo). Oltre a questo nel vaginismo si riscontra una situazione di fobia della donna verso la penetrazione, che può avere vari livelli di gravità (in certi casi anche solo l’idea della penetrazione è in grado di provocare contrazione muscolare). 

Questa situazione può innescare un circolo vizioso: il dolore provato durante i rapporti causa paura anticipatoria che, a sua volta, contribuisce allo spasmo muscolare che porta al dolore. 

Il vaginismo può essere:

  • primario, quando è presente sin dall’inizio dell’attività sessuale;
  • secondario se appare successivamente, dopo un periodo in cui la donna ha avuto rapporti sessuali senza questo problema. 

2. Vaginismo: quali sono i sintomi?

I sintomi del vaginismo possono cambiare a seconda della gravità del disturbo: quando la contrazione è lieve le manifestazioni tendono a essere più leggere, mentre quando il vaginismo è severo lo spasmo può impedire totalmente la penetrazione. 

Il vaginismo può causare: 

  • dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia);
  • penetrazione difficoltosa o impossibile;
  • forte paura o ansia all’idea della penetrazione;
  • tensione a livello dei muscoli pelvici durante il tentativo di penetrazione;
  • difficoltà o impossibilità a inserire tamponi vaginali interni.

A volte la donna potrebbe anche reagire allontanando fisicamente il partner durante il rapporto. Inoltre, con il tempo, può verificarsi una riduzione del desiderio sessuale fino a un totale evitamento dei rapporti. Questa disfunzione ha infatti conseguenze psicologiche importanti sulla donna e sul partner e impatta severamente sulla loro vita sessuale, anche se soffrire di vaginismo non significa non poter più provare piacere: le donne che hanno questo disturbo possono comunque ricercarlo e raggiungerlo attraverso stimolazioni diverse dalla penetrazione

3. Le cause del vaginismo

Il vaginismo, purtroppo, non sempre ha una causa specifica. Le ragioni scatenanti possono essere di natura psicologica, organica oppure comprendere entrambe queste situazioni. 

A livello psicologico il disturbo potrebbe essere correlato a molteplici fattori, tra cui sentimenti negativi nei confronti del sesso (ad esempio a causa di un’educazione troppo rigida e repressiva ricevuta da piccole), paura della gravidanza, del parto, della penetrazione in sé (soprattutto in relazione al primo rapporto sessuale, alla paura che causi dolore e che si perda sangue) o di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. Anche ricordi traumatici o aver subito abusi possono essere tra i motivi alla base di questa disfunzione. 

Il problema, tuttavia, potrebbe essere anche correlato a cause organiche, ad esempio:

  • ripetute infezioni a carico di vulva e vagina;
  • traumi associati a interventi chirurgici vulvo vaginali; 
  • endometriosi
  • nevralgia del pudendo (che innerva i genitali esterni); 
  • cause anatomiche come l’imene fibroso o la presenza di malformazioni.

4. Vaginismo: come si diagnostica?

Diagnosticare precocemente un disturbo come il vaginismo è fondamentale. Se ci accorgiamo di soffrire di sintomi come quelli che abbiamo appena visto, quindi penetrazione impossibile o difficile e dolorosa, è importante non aspettare ma rivolgersi al ginecologo per capire se è vaginismo e per cominciare a trattarlo nel modo adeguato. Come vedremo, infatti, questo disturbo si può risolvere e iniziare a curarlo il prima possibile permette di evitare che la situazione peggiori e che possa compromettere il proprio benessere, la relazione di coppia e l’intimità. 

Sarà compito del medico fare una diagnosi corretta, escludendo possibili cause organiche, come problemi anatomici, comprendere il livello di gravità del vaginismo e distinguerlo da altre condizioni come la vulvodinia. 

Vaginismo e vulvodinia: quali differenze?

Vaginismo e  vulvodinia sono termini spesso confusi, cerchiamo dunque di fare un po’ di chiarezza. Con “vulvodinia” si intende una condizione di dolore o bruciore che interessa la vulva e l’ingresso della vagina non ascrivibile a lesioni o segni visibili. Questo sintomo può manifestarsi in maniera autonoma oppure in seguito a uno stimolo come un rapporto sessuale.

Anche indossare un intimo troppo stretto, movimenti come sedersi o accavallare le gambe, andare in bicicletta sono fattori in grado di innescare o acuire il problema.

La vulvodinia – che si ritiene abbia molteplici cause, a volte correlate fra loro è spesso associata al vaginismo (i due disturbi infatti possono sovrapporsi) ma si tratta di una condizione diversa poiché, come abbiamo visto, il vaginismo è strettamente collegato alla penetrazione. Nella vulvodinia, a differenza del vaginismo, il timore della penetrazione non è la causa del problema ma una conseguenza del dolore che si prova. 

Differenza tra vaginismo e dispareunia

Cosa significa invece “dispareunia”? Con questa parola si fa riferimento al dolore durante un rapporto sessuale. La dispareunia è un sintomo associato al vaginismo, ma può essere connessa anche ad altre situazioni.

In particolare, quando si manifesta a livello superficiale (quindi all’inizio del canale vaginale) può essere dovuta a vaginismo o vulvodinia, per esempio. La dispareunia profonda (quindi che interessa la vagina in profondità e lo scavo pelvico) può essere invece conseguenza di condizioni fra cui endometriosi, fibromi uterini e cistite interstiziale, per citarne alcune.

5. Come si cura il vaginismo?

Per curare il vaginismo in genere si adotta un approccio multidisciplinare, con un trattamento che prevede la combinazione di terapie diverse finalizzate a contrastare lo spasmo involontario dei muscoli della vagina. Queste ultime potrebbero includere ad esempio:

  • terapia fisica;
  • esercizi per rilassare il pavimento pelvico;
  • uso di dilatatori vaginali;
  • psicoterapia;
  • consulenza ed educazione rispetto all’anatomia femminile e alla risposta sessuale.

Per quanto riguarda il rilassamento muscolare, la fisioterapia può aiutare a normalizzare il tono dei muscoli del pavimento pelvico attraverso appositi esercizi. I dilatatori, invece, sono dispositivi specifici che consentono una dilatazione progressiva del canale vaginale riducendo quindi la sensibilità alla penetrazione. Contemporaneamente, la psicoterapia può agire sugli aspetti psicologici che hanno contribuito allo sviluppo del disturbo, mentre l’educazione e la consulenza sessuale permettono alla donna di acquisire maggiore consapevolezza e confidenza con il corpo, diminuendo l’ansia legata al rapporto.

Qualora il vaginismo fosse dovuto a cause secondarie, per esempio a uno stato infiammatorio causato da infezioni ricorrenti, si adotteranno trattamenti adatti a curare e prevenire queste problematiche.

Dott.ssa Roberta Nale Ginecologa Me Donna Salute

Specialità:
Specialista in Ostetricia e Ginecologia


Biografia:

Durante la specializzazione ha prestato maggior interesse per la patologia ostetrica, la patologia placentare e la medicina materno-fetale.
Acquisito le certificazioni della Fetal Medicine Foundation in merito al primo trimestre e allo screening della pre-eclampsia
Eseguito più di 100 procedure chirurgiche come primo operatore ed aiuto (taglio cesareo, revisione cavità uterina)

Durante la Fellowship presso l’Università Cattolica del sacro Cuore di Roma Ospedale “A.Gemelli” ha eseguito più di 500 ecografie transvaginali di secondo livello in ambito ginecologico-oncologico, appropriandosi delle terminologie di classificazione per patologia (IOTA-IETA-MUSA-IDEA).

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