Anatomia del pavimento pelvico e strutture ad esso connesse

Anatomia del pavimento pelvico e strutture ad esso connesse

a cura della Dott.ssa Roberta Nale

Anatomia del pavimento pelvico: com’è fatta questa struttura

Si sente spesso parlare di pavimento pelvico e della sua importanza per il benessere della donna, ma sappiamo esattamente com’è fatto e quali sono le strutture a cui è connesso? Purtroppo, nonostante sia un vero e proprio pilastro per la salute femminile, non sempre si conosce a fondo questa parte del corpo e, soprattutto, spesso si ignorano i rapporti che ha con gli altri apparati e le loro influenze reciproche. 

In questo articolo, quindi, cercheremo di scoprire di più sull’anatomia del pavimento pelvico, sui tessuti e i muscoli che lo compongono, e sulle relazioni che ha con le strutture vicine.

1. Che cos’è il pavimento pelvico?

Il pavimento pelvico rappresenta l’insieme di muscoli e legamenti che costituiscono la chiusura inferiore del bacino. Si tratta di una struttura molto complessa, la cui forma può essere paragonata a quella di una ciotola rivolta verso l’alto. 

La salute del pavimento pelvico è molto importante: infatti, funge da sostegno per gli organi all’interno della cavità addominale, permette di avere controllo sulle funzioni vescicali e intestinali, di avere una vita sessuale soddisfacente e, non da ultimo, riveste un ruolo fondamentale durante il parto

2. Dove si trova il pavimento pelvico e quali organi sostiene?

Cerchiamo dunque di capire meglio com’è fatto il pavimento pelvico. Innanzitutto, dov’è posizionato di preciso? Questa struttura copre l’area che va dal pube fino al coccige e all’osso sacro, mentre i suoi confini laterali coincidono con le tuberosità ischiatiche, ovvero la massa ossea su cui poggiamo quando siamo seduti. Sia nel sesso maschile che femminile questa parte dell’organismo sostiene organi molto importanti come la vescica, l’ultima parte dell’intestino e gli organi riproduttivi, quindi utero, ovaie, tube e vagina per quanto riguarda le donne. Può essere dunque paragonata a una sorta di “amaca” che supporta tutti questi elementi. Inoltre, il pavimento pelvico è attraversato dal tratto finale degli apparati intestinale e genito-urinario, ossia da retto, uretra e vagina (nella donna). 

3. Anatomia del pavimento pelvico: da quali muscoli è composto?

Addentriamoci maggiormente nell’anatomia del pavimento pelvico per scoprire quali sono i muscoli che lo compongono. Questa parte del corpo, infatti, è costituita da tre strati muscolari collocati a diverse profondità:

  • diaframma pelvico
  • diaframma urogenitale
  • piano superficiale del perineo.

Conosciamoli meglio e cerchiamo di capire dove si trovano e qual è la loro specifica funzione. 

Diaframma pelvico (strato profondo)

Si tratta dello strato più profondo del pavimento pelvico e comprende il muscolo elevatore dell’ano, a sua volta costituito da più fasci muscolari. Questo muscolo, che rappresenta il componente più ampio del pavimento pelvico, è il principale responsabile della corretta evacuazione di urina e feci e della capacità di controllo di queste funzioni (continenza). Allo stesso modo, riveste un ruolo centrale nell’attività sessuale e riproduttiva.

Diaframma urogenitale (strato intermedio)

Il diaframma urogenitale ha una forma di triangolo ed è collocato inferiormente rispetto al muscolo elevatore dell’ano. Costituito dal muscolo trasverso profondo del perineo e dai legamenti pubo-uretrali, è attraversato da uretra e vagina

Piano superficiale del perineo

Detto anche area superficiale degli sfinteri, questo piano rappresenta la parte più superficiale del pavimento pelvico ed è formato da quattro muscoli: bulbo-cavernoso, ischio-cavernoso, trasverso superficiale del perineo e sfintere esterno dell’ano.

4. Le strutture connesse al pavimento pelvico

Conoscere meglio l’anatomia del pavimento pelvico significa anche capire quali sono le principali strutture dell’organismo a cui è collegato. Questi apparati, infatti, esercitano un’influenza sulla funzionalità del pavimento pelvico e quest’ultimo, a sua volta, ha un impatto su di essi. Proprio per questo determinate problematiche afferenti alla salute pelvica, come ad esempio la vulvodinia, non andrebbero curate considerando solo quest’area ma prendendo in esame anche le strutture che hanno uno stretto rapporto con essa, adottando quindi un approccio osteopatico. 

Vediamo meglio quali sono i principali organi e apparati in relazione con il pavimento pelvico. 

Pavimento pelvico e stabilità del core

Innanzitutto il pavimento pelvico rientra in quell’insieme di muscoli che costituiscono il cosiddetto “core”. Con questo termine si intende il “nucleo del corpo”, ovvero quella sezione che va dal torace al bacino e che ha la funzione di dare stabilità e allineamento alla parte superiore e inferiore dell’organismo. 

Il pavimento pelvico, dunque, collabora insieme ai muscoli di schiena, addome e al diaframma, che è il muscolo della respirazione, per sostenere la colonna vertebrale e regolare la pressione all’interno della cavità addominale, che tende a modificarsi durante i movimenti e gli esercizi (quando solleviamo dei pesi, ad esempio, si verifica un cambiamento di pressione in quest’area).

Avere i muscoli del nucleo allenati e in salute è fondamentale perché questo permette di evitare sovraccarichi della colonna vertebrale e dell’addome, prevenendo dunque vari disturbi tra cui anche le disfunzioni del pavimento pelvico

Il legame tra pavimento pelvico e respirazione

Non tutti sanno che il pavimento pelvico ha una stretta connessione con il diaframma respiratorio, il principale muscolo implicato nella respirazione e che separa la cavità toracica da quella addominale. Quando inspiriamo, infatti, il diaframma respiratorio si abbassa e quando espiriamo sale verso l’alto: il diaframma pelvico segue i suoi stessi movimenti, quindi scende durante l’espirazione e sale durante l’inspirazione. 

È molto importante che i due diaframmi lavorino in modo corretto e funzionale, e che siano in sinergia. Ad esempio, persone stressate o che passano molte ore in posizione seduta possono avere il diaframma respiratorio contratto, fattore che comporta una minore mobilità sia di questo muscolo sia del diaframma pelvico. Come conseguenza di una ridotta mobilità del diaframma pelvico può verificarsi un gonfiore nella parte bassa dell’addome, con incremento della pressione intraddominale. 

Pavimento pelvico e intestino

Un altro apparato fortemente connesso a questa parte del corpo è l’intestino, per via della vicinanza di queste strutture e dell’influenza esercitata dalla flora batterica. 

Da un lato, il benessere del pavimento pelvico può impattare sull’intestino, ad esempio disfunzioni del pavimento pelvico potrebbero provocare difficoltà nell’evacuazione, ma dall’altro anche la salute intestinale è in grado di influire su quella pelvica. In particolare, le alterazioni del microbiota intestinale (l’insieme di microrganismi presenti nel tubo digerente) possono contribuire al dolore pelvico cronico: seguire uno stile di vita sano, che ponga particolare attenzione alla nutrizione è quindi un elemento centrale nella prevenzione e nella cura di questo tipo di problemi. 

Schiena e pavimento pelvico

Come abbiamo detto, il pavimento pelvico fa parte dei muscoli che contribuiscono alla stabilità del core. In particolare, secondo numerose ricerche scientifiche esiste un legame tra la debolezza del pavimento pelvico e la comparsa di mal di schiena aspecifico, quindi non attribuibile a una malattia o causa precisa. 

Anche la salute della colonna lombosacrale può ripercuotersi sugli organi pelvici per via dei legamenti che collegano questi ultimi alla colonna: ad esempio, blocchi strutturali della colonna possono influire sulla loro mobilità. Un’altra connessione tra questa e gli organi e i muscoli pelvici è rappresentata dall’innervazione. 

5. L’importanza per le donne di prendersi cura del pavimento pelvico

Come abbiamo capito, dunque, il pavimento pelvico riveste un ruolo di primaria importanza per la nostra salute ed è fondamentale garantirne l’equilibrio perché riesca a mettere in atto le sue funzioni nel modo giusto. Nel corso del tempo, tuttavia, possono verificarsi delle disfunzioni, spesso favorite da condizioni come, ad esempio, menopausa, gravidanza, parto, obesità o il fatto di svolgere lavori fisicamente pesanti

Questi disturbi possono manifestarsi con una serie di sintomi come dolore pelvico, problemi vescicali, difficoltà nell’evacuazione e disfunzioni sessuali (tra cui vaginismo, vulvodinia, dispareunia), in presenza dei quali è fondamentale rivolgersi al proprio medico per capirne a fondo le cause e intraprendere i trattamente adeguati, che possono includere anche percorsi di riabilitazione specifici utili a ripristinare la salute del pavimento pelvico.

Dott.ssa Roberta Nale Ginecologa Me Donna Salute

Specialità:
Specialista in Ostetricia e Ginecologia


Biografia:

Durante la specializzazione ha prestato maggior interesse per la patologia ostetrica, la patologia placentare e la medicina materno-fetale.
Acquisito le certificazioni della Fetal Medicine Foundation in merito al primo trimestre e allo screening della pre-eclampsia
Eseguito più di 100 procedure chirurgiche come primo operatore ed aiuto (taglio cesareo, revisione cavità uterina)

Durante la Fellowship presso l’Università Cattolica del sacro Cuore di Roma Ospedale “A.Gemelli” ha eseguito più di 500 ecografie transvaginali di secondo livello in ambito ginecologico-oncologico, appropriandosi delle terminologie di classificazione per patologia (IOTA-IETA-MUSA-IDEA).

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