Diugiuno intermittente: guida ai benefici e al funzionamento

Diugiuno intermittente: guida ai benefici e al funzionamento

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Il digiuno intermittente, una pratica alimentare sempre più popolare, attira l’attenzione per i suoi presunti benefici sulla salute e la gestione del peso.

In questo articolo faremo chiarezza esplorando a fondo il concetto di digiuno intermittente e fornendo informazioni essenziali sui benefici, sugli orari consigliati, e su come iniziare questa avventura per il proprio benessere generale.

I benefici del digiuno intermittente

Il digiuno intermittente offre una gamma diversificata di benefici per la salute, andando oltre il mero controllo della forma fisica.

Il digiuno intermittente, oltre a contribuire in modo significativo alla perdita di peso stimolando la combustione di grassi durante il periodo di digiuno, migliora il metabolismo, favorendo una maggiore efficienza nell’utilizzo delle riserve energetiche dell’organismo.

Al di là degli aspetti fisici, questo approccio alimentare può influenzare positivamente vari ormoni nel corpo, contribuendo a regolare il livello di zucchero nel sangue e migliorare la sensibilità all’insulina. Inoltre, il digiuno intermittente può avere effetti positivi sulla salute mentale, poiché alcuni studi suggeriscono una connessione tra il regime alimentare e la riduzione dello stress ossidativo nel cervello.

Il digiuno intermittente non è dunque solo un metodo per gestire il peso corporeo, ma è un approccio integrato per migliorare la salute metabolica, ormonale e, potenzialmente, la salute mentale. Vediamo più nel dettaglio come questa pratica può influenzare vari aspetti della salute generale dell’organismo.

  1. Regolazione ormonale: Il digiuno intermittente può influenzare positivamente il sistema endocrino, regolando la produzione di ormoni chiave come insulina e cortisolo. Questo può contribuire a migliorare la sensibilità insulinica, ridurre il rischio di resistenza insulinica e supportare la gestione del glucosio nel sangue.
  2. Livelli di energia: Molte persone che seguono il digiuno intermittente riportano un aumento dei livelli di energia. Questo potrebbe essere attribuito alla transizione del corpo da una modalità di digestione a una di utilizzo delle riserve energetiche, favorendo una maggiore vitalità.
  3. Salute cerebrale: Alcuni studi suggeriscono che il digiuno intermittente potrebbe avere benefici per la salute cerebrale, riducendo lo stress ossidativo e sostenendo la plasticità neuronale. Ciò potrebbe avere implicazioni positive sulla memoria, sulla concentrazione e sulla prevenzione di disturbi neurodegenerativi.
  4. Infiammazione: Il digiuno intermittente può contribuire a ridurre l’infiammazione nell’organismo. L’infiammazione cronica è associata a molte malattie croniche, e una pratica come il digiuno che può mitigarla potrebbe avere impatti positivi sulla prevenzione di tali patologie.
  5. Autofagia: Il digiuno intermittente può stimolare il processo di autofagia, un meccanismo cellulare che rimuove e ricicla componenti cellulari danneggiate. Questo processo è associato a una maggiore longevità e alla riduzione del rischio di malattie legate all’invecchiamento.

È fondamentale notare che gli effetti del digiuno intermittente possono variare da persona a persona, e l’adozione di questa pratica dovrebbe essere personalizzata. La consultazione con un professionista della salute è consigliata per valutare la sua idoneità a specifiche condizioni di salute individuali.

Orari del digiuno intermittente: lo schema 16/8

Gli orari nel digiuno intermittente rivestono un ruolo cruciale nel determinarne l’efficacia e gli impatti sulla salute. Uno dei pattern più comuni è lo schema 16/8, in cui si digiuna per 16 ore e si consumano pasti durante una finestra di alimentazione di 8 ore. Questo approccio offre flessibilità nella scelta degli orari in base alle preferenze individuali.

Durante il periodo di digiuno, l’organismo passa da uno stato di assorbimento a uno di utilizzo delle riserve di energia. Ciò stimola la combustione di grassi per produrre energia, contribuendo alla perdita di peso e al miglioramento del metabolismo. La finestra di alimentazione è cruciale: scegliere cibi nutrienti e bilanciati può massimizzare i benefici del digiuno intermittente.

Oltre allo schema 16/8, esistono altre varianti, come il digiuno a giorni alterni o il digiuno prolungato. La chiave è trovare un modello sostenibile e adattabile alle esigenze individuali e allo stile di vita.

È importante sottolineare che il digiuno intermittente potrebbe non essere adatto a tutti. Consultare un professionista della salute è consigliato, specialmente per coloro con condizioni mediche preesistenti o donne in gravidanza. Inoltre, l’aspetto della constanza è fondamentale: mantenere uno schema regolare di digiuno e alimentazione può massimizzare i benefici nel lungo termine.

Come iniziare

Intraprendere il percorso del digiuno intermittente richiede un approccio graduale e consapevole. Ecco una guida per coloro che desiderano avvicinarsi a questa pratica in modo sostenibile.

  • Inizia gradualmente: Per coloro che sono nuovi al digiuno intermittente, iniziare gradualmente è fondamentale. Ad esempio, inizia con una finestra di digiuno più breve, come 12 ore, e aumenta progressivamente nel tempo.
  • Scegli uno schema adatto: Esistono diversi schemi di digiuno, e la scelta dipende dalle preferenze personali e dallo stile di vita. Lo schema 16/8, dove si digiuna per 16 ore e si mangia durante una finestra di 8 ore, è popolare, ma potrebbero essere adatti anche schemi diversi, come il 14/10 o il digiuno a giorni alterni.
  • Gestisci la fame iniziale: È normale sperimentare fame durante le prime fasi del digiuno intermittente. Per gestirla, idratarsi adeguatamente è cruciale. Bere acqua, tè o caffè senza zucchero può contribuire a ridurre la sensazione di fame.
  • Adatta il digiuno al tuo stile di vita: Il successo nel digiuno intermittente dipende dalla sua integrazione armoniosa nella vita quotidiana. Scegli orari che si adattano alla tua routine e che consentono di godere dei benefici senza causare stress aggiunto.
  • Ascolta il tuo corpo: Ogni persona è unica, e ciò che funziona per uno potrebbe non funzionare per un altro. Ascolta attentamente il tuo corpo e adatta lo schema di digiuno in base alle tue esigenze. Se sorgono preoccupazioni o sintomi, consultare un professionista della salute è sempre consigliato.
  • Consulenza professionale: Prima di iniziare qualsiasi regime di digiuno intermittente, è sempre saggio consultare un professionista della salute, specialmente per coloro con condizioni mediche preesistenti o donne in gravidanza.

Insomma, iniziare il digiuno intermittente richiede un approccio attento e personalizzato. La chiave è l’adattabilità, l’ascolto del proprio corpo e, se necessario, la consulenza di un esperto per garantire un’adozione sicura ed efficace di questa pratica alimentare.

Cosa mangiare

Come già detto, lo schema 16/8 del digiuno intermittente è uno dei più diffusi e accessibili, caratterizzato da una finestra di digiuno di 16 ore seguita da una finestra di alimentazione di 8 ore. Ecco alcuni consigli pratici su cosa mangiare durante il periodo di alimentazione.

  • Scegli alimenti nutrienti: Durante la finestra di alimentazione, concentrati su cibi nutrienti e bilanciati. Includi proteine magre, frutta, verdura, cereali integrali e grassi sani per garantire un apporto nutrizionale completo.
  • Bilancia i macronutrienti: Assicurati di bilanciare i macronutrienti, includendo una combinazione di proteine, carboidrati e grassi sani. Questo aiuterà a soddisfare i bisogni nutrizionali del corpo.
  • Bevi abbondante acqua: Mantieni un adeguato livello di idratazione durante il periodo di digiuno e assicurati di bere abbondantemente acqua anche durante la finestra di alimentazione. L’acqua svolge un ruolo chiave nel mantenere l’equilibrio idrico e supportare il metabolismo.
  • Limita gli zuccheri aggiunti: Riduci il consumo di zuccheri aggiunti e alimenti ad alto contenuto calorico durante la finestra di alimentazione. Questi alimenti possono compromettere gli sforzi di perdita di peso e influenzare negativamente la salute metabolica.
  • Fai scelte sostenibili: Lo schema 16/8 dovrebbe essere sostenibile nel lungo termine. Fai scelte alimentari che si adattino al tuo stile di vita e alle tue preferenze personali per garantire la continuità del digiuno intermittente.
  • Sperimenta con timing e opzioni alimentari: La flessibilità è una caratteristica chiave del digiuno intermittente. Sperimenta con gli orari di inizio e fine del periodo di alimentazione e con le opzioni alimentari per trovare ciò che funziona meglio per te.
  • Ascolta il tuo corpo: Presta attenzione ai segnali del tuo corpo durante il periodo di alimentazione. Mangia quando hai fame e smetti quando sei sazia. Questa consapevolezza può contribuire a stabilire un rapporto sano con il cibo.
  • Considera gli integratori: In alcuni casi, potrebbe essere necessario integrare la dieta con vitamine o minerali. Consulta un professionista della salute per valutare eventuali carenze e determinare la necessità di integratori.

Ricorda che il digiuno intermittente è un approccio individuale e le scelte alimentari dovrebbero essere adattate alle esigenze specifiche di ciascun individuo. Consultare un professionista della salute o un dietologo può fornire indicazioni personalizzate basate sulle tue specifiche condizioni.

Effetti collaterali del digiuno intermittente

Nel digiuno intermittente, sebbene vantaggioso, ci sono alcuni aspetti che è importante considerare.

Inizialmente, molte persone possono sperimentare una sensazione di fame intensa, spesso associata a irritabilità e fluttuazioni d’umore. Allo stesso tempo, alcuni individui possono percepire una fatica e bassi livelli di energia, particolarmente durante il periodo di digiuno, a causa della mancanza immediata di apporto energetico.

Un altro elemento da valutare è l’effetto sul sonno, specialmente se il periodo di alimentazione si protrae fino a tarda serata. Questo può influenzare la qualità del riposo notturno. Disturbi digestivi, come gas o gonfiore, possono manifestarsi durante il periodo di alimentazione, spesso legati alle scelte alimentari o alla velocità di assunzione del cibo.

Anche la concentrazione e le prestazioni cognitive possono risentire soprattutto nelle fasi iniziali del digiuno, ma tendono a migliorare con l’adattamento del corpo.

Nel caso delle donne, il digiuno intermittente potrebbe influenzare il ciclo mestruale, richiedendo una particolare attenzione alla salute ormonale.

Inoltre, la perdita di massa muscolare è un rischio potenziale se il digiuno non è bilanciato con un adeguato apporto proteico e nutrizionale durante il periodo di alimentazione.

È essenziale comprendere che le reazioni individuali al digiuno intermittente variano notevolmente. Alcuni possono sperimentare effetti collaterali minimi o non sperimentarli affatto, mentre altri potrebbero trovare questa pratica meno adatta al loro stile di vita. In ogni caso, un monitoraggio attento del proprio corpo e la consulenza di un professionista della salute possono contribuire a gestire questi aspetti.

Digiuno intermittente e sport

L’integrazione del digiuno intermittente con l’attività sportiva è un aspetto cruciale da considerare per massimizzare i benefici per la salute e il fitness. Ecco un approfondimento su come il digiuno intermittente può influenzare l’attività fisica.

  • Esercizio durante la finestra di alimentazione: Pianificare l’attività fisica durante la finestra di alimentazione può essere vantaggioso, assicurandosi di consumare una quantità adeguata di carboidrati, proteine e grassi prima dell’allenamento per fornire energia e sostenere le prestazioni.
  • Scelta dell’orario dell’allenamento: La scelta dell’orario dell’allenamento può comunque variare a seconda delle preferenze individuali. Alcune persone preferiscono allenarsi al mattino durante il digiuno, mentre altre trovano beneficio nell’allenamento durante la finestra di alimentazione. In sostanza, è importante sperimentare per trovare il momento più adatto al proprio corpo.
  • Considerare il tipo di esercizio: L’effetto del digiuno intermittente sull’attività sportiva può dipendere dal tipo di esercizio praticato. Attività aerobiche come la corsa possono essere ben tollerate durante il digiuno, mentre esercizi ad alta intensità potrebbero richiedere un maggiore apporto di carboidrati.
  • Ripristino nutrizionale dopo l’esercizio: Dopo l’allenamento, è cruciale ripristinare adeguatamente i nutrienti. Per questo sarebbe bene assicurarsi di consumare una combinazione di proteine e carboidrati entro la finestra post-allenamento per favorire il recupero muscolare e ottimizzare i benefici dell’esercizio.
  • Monitoraggio delle sensazioni fisiche: Ascoltare il proprio corpo è fondamentale. Se durante il digiuno o l’allenamento si avvertono sintomi di debolezza e stanchezza eccessiva, potrebbe essere necessario rivalutare la pianificazione e l’apporto nutritivo.
  • Consulto professionale: Prima di adottare il digiuno intermittente in combinazione con l’attività sportiva, è consigliabile consultare un professionista della salute o un nutrizionista. Questo è particolarmente importante per coloro che praticano sport ad alta intensità o hanno esigenze nutrizionali specifiche.
  • Aspetti psicologici e stress: Considerare gli aspetti psicologici è altrettanto importante. Alcune persone possono sentirsi più stressate durante il digiuno, e ciò potrebbe influenzare negativamente la prestazione sportiva. Mantenere un approccio bilanciato e consapevole fa quindi la differenza.

In conclusione, integrare il digiuno intermittente con l’attività sportiva richiede una pianificazione oculata. Considerare il tipo di esercizio, l’orario dell’allenamento e prestare attenzione alle sensazioni fisiche sono elementi chiave per massimizzare i benefici senza compromettere la salute e le prestazioni sportive.

Digiuno intermittente e dieta chetogenica

Un aspetto interessante da considerare è la connessione tra il digiuno intermittente e la dieta chetogenica

Caratterizzata da un’assunzione ridotta di carboidrati e un aumento delle fonti di grassi, la dieta chetogenica porta il corpo in uno stato di chetosi, in cui produce chetoni come fonte di energia alternativa ai carboidrati. D’altra parte, il digiuno intermittente regola il periodo di assunzione di cibo, spingendo il corpo a utilizzare le riserve di grasso durante il periodo di digiuno.

Entrambe queste pratiche metaboliche hanno guadagnato popolarità per i loro potenziali benefici sulla salute. Vale allora la pena approfondire questa relazione.

  • Benefici combinati: L’integrazione di queste due pratiche può avere benefici sinergici. Il digiuno intermittente, incoraggiando il corpo a bruciare grassi durante il periodo di digiuno, può facilitare la transizione verso uno stato chetonico quando la dieta è a basso contenuto di carboidrati. Insieme, possono quindi migliorare l’efficienza nell’utilizzo dei grassi come fonte principale di energia.
  • Controllo dell’insulina: Entrambe le pratiche possono contribuire al controllo dell’insulina. Il digiuno intermittente riduce la frequenza di assunzione di cibo, limitando gli aumenti di zucchero nel sangue e, di conseguenza, le risposte insuliniche. Una dieta chetogenica, basata su alimenti ad alto contenuto di grassi e a basso contenuto di carboidrati, può contribuire ulteriormente a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e a ridurre la secrezione di insulina.
  • Perdita di peso e miglioramento metabolico: La combinazione di digiuno intermittente e dieta chetogenica è stata associata a una perdita di peso sostenuta e a miglioramenti metabolici. Entrambe le pratiche possono influire positivamente sulla composizione corporea, riducendo il grasso corporeo e preservando la massa magra.
  • Attenzione alle esigenze individuali: È importante sottolineare che l’adozione congiunta di digiuno intermittente e dieta chetogenica potrebbe non essere adatta a tutti. Le esigenze nutrizionali individuali variano, e alcuni potrebbero trovare quest’approccio troppo restrittivo o non adatto al proprio stile di vita. Prima di intraprendere questa combinazione, è consigliabile consultare un professionista della salute o un nutrizionista per valutare le esigenze individuali e garantire una transizione sicura e adeguata.

A cura di:
Redazione meDonna Salute

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