Diverticoli: cosa sono e come curarli.

Diverticoli: cosa sono e come curarli.

I diverticoli sono delle estroflessioni terminanti a fondo cieco di un organo cavo. Possono essere congeniti o acquisiti e si possono trovare in diversi distretti corporei, anche se la sede più comune è l’intestino crasso, ed in particolare il sigma.

La presenza di più diverticoli a livello del colon configura quella condizione nota come “diverticolosi del colon”.



  1. Come si formano?

L’eziologia della diverticolosi del colon è multifattoriale e non del tutto nota. Diversi studi hanno suggerito una correlazione con alcuni fattori ambientali come una dieta a basso contenuto di fibre o ad alto contenuto di carne rossa, uno stile di vita sedentario, l’obesità, il fumo, e l’uso di FANS, aspirina, paracetamolo, corticosteroidi e oppiacei.

Altri possibili fattori di rischio comprendono i fattori ereditari e le alterazioni della struttura parietale e della motilità del colon. I diverticoli sono possibilmente causati da un aumento nella pressione endoluminale, che porta all’estrusione della mucosa nei punti più deboli della tonaca muscolare dell’intestino, aree adiacenti ai vasi sanguigni intramurali.



2. Sintomi



La stragrande maggioranza della popolazione ne soffre senza nemmeno accorgersene e può conviverci senza problemi anche per tutta la vita. Infatti nel 80% dei casi la diverticolosi del colon è asintomatica, mentre circa un 20% presenta delle complicanze.

I sintomi della MD possono essere diversi, andando da sintomi gastrointestinali cronico-ricorrenti simili a quelli della sindrome dell’intestino irritabile (ad es. dolore e/o fastidio addominale, alterazione dell’alvo e gonfiore) che configurano la malattia diverticolare sintomatica non complicata (SUDD) a sintomi/segni acuti simili all’appendicite (ad es. febbre, dolore addominale acuto e leucocitosi) che configurano la diverticolite acuta.





3. Complicanze

Diverticolite: infiammazione di uno o più diverticoli, prevalentemente causata da un’infezione batterica. I sintomi includono dolore addominale con esordio improvviso, febbrenauseadiarrea o stitichezza, sangue nelle feci. Può presentarsi nella sua forma non complicata o complicata (dalla presenza di ascessi, perforazione, fistole, stenosi, peritonite). Circa un terzo dei pazienti affetti può manifestare episodi di diverticolite ricorrenti. I fattori di rischio possono includere l’obesità, la mancanza di esercizio fisico, il fumo e l’assunzione di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS).

Sanguinamento: si manifesta con la fuoriuscita di sangue rosso vivo dal retto, associato o meno alla presenza di feci.La fisiopatologia del sanguinamento diverticolare è sconosciuta, ma sono stati ipotizzati diversi meccanismi, tra i quali:

  • Trauma locale da feci ammassate in un diverticolo che possono ledere il vaso adiacente
  • Ingrandimento del diverticolo che può allungare (e in definitiva lacerare) il vaso

È stato segnalato che i FANS aumentano il rischio di emorragia.

4. Diagnosi



La maggior parte dei pazienti con diverticolosi colica rimane asintomatica e la diagnosi viene eseguita accidentalmente in corso di indagini strumentali effettuate per sintomi non correlati (per es. tomografia computerizzata dell’addome o colonscopia eseguita per sintomi non correlati alla malattia diverticolare o nell’ambito dello screening del cancro del colon-retto). I sintomi tipici della malattia diverticolare includono il dolore addominale, generalmente in fossa iliaca sinistra, e il cambiamento dell’alvo. Può anche verificarsi rettorragia in caso di erosione di vaso diverticolare. Alla prima presentazione clinica, la diagnosi differenziale in presenza di questi sintomi include diverse condizioni, tra le quali la sindrome dell’intestino irritabile, malattie infiammatorie croniche intestinali, neoplasie del colon-retto, e nelle donne, patologie ovariche o ginecologiche.

Laddove si sospetti una malattia diverticolare, nella pratica clinica si ricorre all’utilizzo della diagnostica per immagini (per es. colonscopia virtuale o tomografia computerizzata) o dell’endoscopia per confermare la presenza di diverticoli o per escludere altre condizioni come il cancro.

Nel sospetto di una diverticolite acuta l’esame di elezione è la tomografia assiale computerizzata dell’addome con mezzo di contrasto.

5. Trattamento



L’approccio terapeutico varia in relazione alla presentazione clinica:

  • Diverticolosi asintomatica: non richiede alcun trattamento o cambiamenti dietetici. Non vi è alcuna associazione tra consumo di semi e diverticolite, emorragia diverticolare o diverticolosi non complicata, e l’evitamento di questi alimenti non è più raccomandato. I FANS e gli analgesici oppiacei possono aumentare il rischio di perforazione e sanguinamento diverticolari, pertanto questi farmaci devono essere usati solo con la dovuta cautela
  • Malattia diverticolare sintomatica non complicata: include terapie non farmacologiche (per es. consigli dietetici o cambiamenti dello stile di vita) o terapie farmacologiche (antidolorifici, aminosalicilati, probiotici, prebiotici ed antibiotici) finalizzate alla riduzione dei sintomi nella malattia diverticolare. Nei pazienti con stipsi vengono consigliati lassativi osmotici.
  • Diverticolite acuta : la terapia d’elezione comprende il digiuno, l’idratazione per via endovenosa, e la terapia antibiotica
  • Sanguinamento diverticolare: sebbene si assista ad una remissione spontanea circa nel 75% dei pazienti, in alcuni casi è necessario il ricorso a terapia endoscopica con clip, elettrocauterio, coagulazione con sonda termica, o iniezione di adrenalina diluita. L’angiografia può aiutare con la diagnosi della fonte di sanguinamento e con il trattamento del sanguinamento in atto. Durante l’angiografia, è possibile utilizzare una serie di tecniche per controllare l’emorragia, in particolare l’embolizzazione e, meno frequentemente, l’iniezione di vasopressina. Raramente è necessaria la chirurgia, che è raccomandata per i pazienti che hanno avuto episodi multipli o persistenti di emorragia diverticolare refrattaria alla terapia o che hanno instabilità emodinamica nonostante la rianimazione aggressiva.
Terapia chirurgica

La diverticolite è uno dei motivi più comuni di resezione colica elettiva dopo il cancro. Le attuali indicazioni sono quelle di procedere alla resezione elettiva del tratto intestinale interessato dai diverticoli in caso dii ascessi o fistole, e nella perforazione intestinale con peritonite.

Il timing dell’intervento chirurgico elettivo viene determinato valutando alcuni fattori quali lo stadio della malattia, l’età della persona, le sue condizioni mediche generali, la gravità e la frequenza degli attacchi e la persistenza dei sintomi dopo il primo episodio acuto.

Nella maggior parte dei casi, la chirurgia elettiva è ritenuta indicata quando i rischi dell’intervento sono inferiori ai rischi delle complicanze della diverticolite. La chirurgia elettiva non è indicata fino ad almeno sei settimane dopo la guarigione dall’evento acuto.

In caso di perforazione intestinale con peritonite è indicato un intervento chirurgico d’urgenza.

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La conseguenza del non procedere con la chirurgia elettiva quando indicata è il verificarsi di complicanze temibili come l’occlusione intestinale o la perforazione intestinale, vere e proprie emergenze che potrebbero sfociare in un intervento altamente invalidante, cioè la colostomia (esclusione del tratto leso dalla perforazione o dalla stenosi e inserimento temporaneamente di un sacchetto esterno per la raccolta delle feci).

L’intervento elettivo per via laparoscopica presenta numerosi vantaggi:

  • mininvasività;
  • assenza di tagli (no ferita chirurgica);
  • assenza di sanguinamento;



6. Conclusioni



La Malattia Diverticolare, ovvero la presenza di piccole sacchette all’interno delle pareti intestinali – è frequente soprattutto dopo i 50 anni.

Può essere asintomatica o invece dare dolori e problemi intestinali fino ad arrivare a vere e proprie perforazioni che devono essere trattate in urgenza con la chirurgia.

A cura di:
Redazione meDonna Salute

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